Tisane, infusi, the: come comportarsi se si è in dolce attesa? I dubbi della mamma sono tanti, ma il tè verde in gravidanza si può o non si può bere?
Quando è in dolce attesa, la futura mamma è sopraffatta spesso da dubbi, timori per lei e per la salute del bambino che porta in grembo.
In effetti, durante i nove mesi di gravidanza gli equilibri psico-fisici della donna sono scossi e talvolta quello che priva non le produceva alcun effetto particolare, ora le causa disturbo o al contrario le porta giovamento e piacere.
Durante la gravidanza, inoltre, la donna deve avere a che fare con il cambiamento del suo corpo che, esteriormente e interiormente, dà vita alla vita e deve per questo adattarsi e modificarsi. Questi cambiamenti incessanti provocano, solitamente, qualche piccolo disturbo alla donna, a partire dalle possibili nausee del primo trimestre, dolori di schiena, lombari, alla sciatica, disturbi intestinali o di digestione, fastidi intimi, contrazioni.
Per porre rimedio a questi disturbi anche la futura mamma ricorrerebbe a tisane, infusi, tè e camomilla… ma le sorgono possibili dubbi riguardanti la possibilità o meno di bere queste bevande in gravidanza.
Dunque, tisane, infusi, tè verde in gravidanza si possono bere o sarebbe meglio evitare?
In genere non esistono grosse controindicazioni riguardanti il consumo di tè in gravidanza, in particolare il tè verde è consigliato dagli esperti per le sue rinomate qualità antiossidanti. Oltre a ciò il tè verde è anche noto essere un rimedio efficace contro la ritenzione idrica – disturbo frequente in gravidanza, disturbi ai reni o al fegato.
Tuttavia, va considerato un aspetto importante che, sostanzialmente, rappresenta una sorta di controindicazione (l’unica) al consumo, soprattutto eccessivo, di tè verde in gravidanza: la sua azione contraria all’efficacia dell’acido folico, sostanza fondamentale per la donna in gravidanza perché capace di allontanare l’ombra di possibili disturbi e problematiche legate al tubo neurale del feto, come la spina bifida. L’acido folico di solito viene addirittura integrato alla comune alimentazione della donna proprio per questa sua particolare importanza.
Se dunque il tè verde tende a disinibire la funzionalità dell’acido folico non ne va escluso a priori il consumo in gravidanza. È naturalmente di fondamentale importanza avere la consapevolezza che la moderazione può aiutare tantissimo e deve essere utilizzata soprattutto durante questo particolare periodo della vita di una donna.
Il tè verde in gravidanza può essere consumato, ma con moderazione sia nelle dosi giornaliere (massimo una tazza) e nei tempi di infusione.
Come avviene anche per altre tisane e infusi naturali – come la camomilla ad esempio – anche per tè verde potrebbe provocare contrazioni se assunto in alte quantità giornaliere e tempi di infusione eccessivamente lunghi potrebbero essere causa di eccitazione e dissenteria.
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Inoltre, considerata la sua azione contro l’efficacia dell’acido folico è preferibile limitarne la consumazione dopo i primi tre mesi di gravidanza.
Tenendo in considerazione dunque questi consigli, una buona tazza di tè verde alla sera o durante il pomeriggio può anche essere salutare, dare sollievo a piccoli fastidi e coccolare la donna spegnendone ansie e timori legati alla sua gravidanza, rilassandola e aiutandola laddove soffra di ritenzione idrica, disturbi ai reni o al fegato.