E’ in arrivo anche in Italia un marchio che attesti la certificazione di qualità dei ristoranti che vogliono portare in tavola la cucina del Sol Levante.
Japanese Food Supporter
Troppo spesso esistono presunti ristoranti giapponesi, in cui i piatti mancano dei prodotti tipici della cucina nipponica. Per questo motivo il Ministro dell’Agricoltura giapponese ha deciso di introdurre un bollino di qualità, chiamato “Japanese Food Supporter”. Questa certificazione, come già confermato dall’Ansa, sta arrivando anche in Italia. Viene concessa solo ai migliori ristoranti giapponesi presenti all’estero: per averla è necessario soddisfare una serie di requisiti. Nel nostro Paese infatti sono presenti oltre 3 mila ristoranti giapponesi. Ovviamente non basta dichiarare di fare cucina nipponica. La grande maggioranza di ristoranti giapponesi presenti all’estero non ha infatti sufficienti requisiti per definirsi tale.
Per poter ricevere la certificazione è innanzitutto necessario aderire all’iniziativa: in Italia già 54 locali lo hanno fatto. Una commissione provvederà poi di verificare se il locale soddisfa i 3 requisiti fondamentali per ricevere il bollino:
- la presenza di un’ampia scelta all’interno del menù, dove devono essere presenti piatti preparati con ingredienti giapponesi;
- una selezione di bevande alcoliche prodotte direttamente in Giappone;
- deve essere indicata l’origine di ingredienti e alcolici.
Se il ristorante è riuscito a soddisfare tutti i tre criteri, allora la commissione rilascerà una certificazione valida per due anni. In questo modo si vuole cercare di garantire al consumatore la sicurezza che il ristorante rispetti la qualità e la tradizione della cucina giapponese.
Non solo sushi
Come già citato sopra, l’obbiettivo del bollino blu è quello di promuovere i cibi e le bevande tipiche giapponesi all’estero: l’iniziativa non è rivolta solo ai ristoranti o bar, ma anche ai rivenditori dove è possibile trovare prodotti tipici per preparare la cucina giapponese direttamente in casa propria. Così da diverso tempo stanno iniziando ad aumentare i locali dove poter trovare una cucina giapponese diversa, che non sia solo sushi. Di recente sta già riscuotendo successo il Ramen, ovvero gli spaghetti in brodo.
Sarebbe un grave errore ridurre infatti la cucina giapponese a soli pezzetti di pesce crudo: è come pensare che in Italia si mangi solo pizza e pasta. La vera difficoltà è invece riuscire a trovare un vero e proprio cuoco esperto di cucina nel Paese del Sol Levante, figuriamoci all’estero. E’ per questo motivo che Japanese Food Supporter sta prendendo sempre più piede ed è destinata ad aumentare, con il passare degli anni, sempre maggiore popolarità, proprio come la cucina nipponica.