In questo dolce si cela la mistica esistenza del santo di Pietrelcina che visse per lo più nell’eremo di San Giovanni Rotondo, alterando momenti pubblici con una vita di contemplazione e di preghiera con la convivenza con le stigmate. Il dolce porta il suo nome per ragioni poco chiare, alcuni affermano che era quello preferito dal santo. Nella ricetta originale della torta di Padre Pio, s’intravede la pazienza e la condivisione della fede che il santo profuse in tutti i suoi gesti terreni.
Torta di Padre Pio: le fasi
Qualcuno considera la preparazione come una sorta di catena di Sant’Antonio. Esistono singolari condizioni nella preparazione che ci riconducono al culto mistico di padre Pio, almeno secondo i credenti.
Infatti il composto viene conservato per alcuni giorni all’aperto fuori dal frigo, senza andare a male, poi il composto deve essere donato con un bicchiere a 3 parenti o amici che faranno la stessa cosa, diffondendo sia l’impasto, con un moto di condivisione cristiana che richiama le pratiche arcaiche dei primi cristiani, ma anche la ricetta e la fede in una grazia che il santo può accogliere.
Chi prepara il dolce dovrebbe, dopo aver regalato l’impasto, chiedere 3 grazie al santo per gli amici che hanno ricevuto il dono e così a catena.
La regola è che la grazia di Dio si può diffondere, anche tramite un dolce. Un laico direbbe che anche gli zuccheri si diffondono.
La straordinaria singolarità di questa ricetta sta nel fatto che il composto non va a male dopo tanti giorni di lavorazione senza frigo.
I precetti
Per preparare la torta bisogna rispettare alcune regole:
- non si utilizza il frullatore;
- divieto d’utilizzo del frigo;
- non si usano bicchieri o contenitori di plastica.
Ingredienti
- 2 bicchieri di zucchero
- 1 bicchiere di latte
- 1 bicchiere di farina
- 1 busta di lievito per l'impasto base
- 2 uova di campagna per l'impasto base
- mela tagliata a fettine per l'impasto base
- un bicchiere di olio per l'impasto base
- 3 bicchieri di farina per l'impasto base
- un bicchiere di latte e uno di zucchero per l'impasto base
Informazioni
Preparazione
- 1° giorno (la domenica): per iniziare, l'impasto ricevuto da un parente o da un amico, va versato in una ciotola di cotto o di vetro, poi si arricchisce con un bicchiere di zucchero e poi deposto in un luogo fuori dal frigo.
- 2° giorno: durante il secondo, si mescola il composto.
- 3° e 4° giorno: il composto non deve essere toccato e nemmeno mescolato.
- 5° giorno: è il giorno in cui si alimenta il composto con un bicchiere di zucchero, di latte e di farina.
- 6° giorno: in questa giornata si mescola solo l'impasto.
- 7°, 8° e 9° giorno: non si mescola e nemmeno si tocca l'impasto.
- 10° giorno: l'impasto è arrivato alla fase conclusiva, si prendono 3 parti del composto e si mettono dentro altrettanti bicchieri di vetro che si possono regalare alle persone a cui si vuole bene.
- L'impasto avanzato va alimentato con il lievito, le uova di campagna, mela tagliata a fettine, un bicchiere di olio, latte, zucchero e la farina. La ricetta impone l'utilizzo in questo caso sempre e solo del vetro.
- Ora potete mescolare e dovete esprime 3 desideri rivolti al santo. Solo dopo, l'impasto, va versato dentro un contenitore rotondo e si può cuocere a 180° per circa 35'. Alcune signore pugliesi, dell'alto avellinese e del molisano conservano la tradizione di cuocere il dolce solo nei forni a legna con i mattoni cotti nella zona di San Giovanni Rotondo.