Il 25 gennaio in Oriente si celebra il Capodanno cinese secondo il calendario lunare: due settimane di festeggiamenti all’insegna delle tradizioni popolari, che includono anche la preparazione di piatti tipici. In segno di buon auspicio, per iniziare il bellezza l’anno del topo, non possono mancare in tavola i ravioli portafortuna. Per intenderci, i ravioli al vapore (Jiaozi) sono una delle specialità più consumate nel Paese del Sol Levante, ma a inizio anno si accompagnano a particolari usanze. Una tra queste consiste nell’inserire all’interno di un raviolo una monetina in rame o un filo di spago: la prima, per il fortunato che la trova, simboleggia la ricchezza, mentre la seconda è un augurio di longevità. Se volete provare a preparare i ravioli cinesi in casa, siete nel posto giusto: proseguite la lettura per scoprire gli ingredienti e il procedimento.
Ingredienti
- 250 g di farina 00
- 150 ml di acqua
- 150 g di carne macinata di maiale
- 100 g di verza
- 50 g di gamberetti puliti
- 1 carota
- 1 cipolla
- 2 cucchiai di salsa di soia
Informazioni
Preparazione
- Preparate la pasta per i ravioli impastando a mano la farina setacciata con un pizzico di sale e l'acqua fredda, fino a ottenere un panetto morbido e liscio. Avvolgetelo con un canovaccio asciutto e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per circa un'ora.
- Nel frattempo preparate gli ingredienti per il ripieno, iniziando dalla verza: lavate le foglie e sminuzzatele finemente con un coltello. Tritate con un mixer la carota, la cipolla e i gamberetti, dopodiché amalgamateli con la carne macinata di maiale e il cavolo verza.
- Insaporite l'impasto con la salsa di soia e lasciatelo riposare per circa mezz'ora. Riprendete in mano la pasta e stendetela con un mattarello su un piano di lavoro infarinato.
- Tagliate la sfoglia con un coppapasta dal diametro di 7 cm e riponete al centro di ogni cerchio una noce di ripieno. Richiudete il raviolo a mezzaluna e create con i polpastrelli le tradizionali pieghe.
- Cuocete i ravioli cinesi per 15 minuti all'interno di una vaporiera, dopo aver foderato il cestello con alcune foglie di verza, che fungeranno come base di appoggio per la pasta.