L’olio extravergine di oliva è un prodotto d’eccellenza che non può mai mancare in cucina. È ideale da utilizzare a crudo come condimento, ma anche da utilizzare in cottura. Acquistare un buon olio extravergine d’oliva, senza lesinare sul prezzo, è fondamentale, così come lo è conoscere e mettere in pratica alcune regole per una corretta conservazione. Un olio conservato in condizioni non ottimali andrà inevitabilmente incontro a un processo di ossidazione molto più rapido, che in breve tempo può alternarne le caratteristiche organolettiche, a partire al sapore. In questo articolo vediamo quanto tempo può stare l’olio riposto in contenitori in latta e quali sono le tecniche di conservazione più adatte.
Quanto tempo può stare l’olio nella latta?
La latta è uno dei contenitori più usati per conservare l’olio extravergine di oliva, soprattutto quando lo si acquista in quantità elevante. La latta ha il vantaggio di proteggere l’olio dalla luce, tuttavia nel tempo potrebbe alterarne il gusto. Inoltre, non arresta l’inevitabile processo di ossidazione, a cui tutti gli oli sono soggetti.
In linea di massima, la durata dell’olio EVO conservato in contenitori di latta dipende dai seguenti fattori:
- La data di produzione dell’olio;
- Il tipo di oliva: alcune varietà hanno una maggiore concentrazione di polifenoli, sostanze antiossidanti che ne preservano la qualità;
- Le condizioni ambientali, come la temperatura e l’umidità.
Un olio extravergine di oliva di buona qualità può durare nella latta da 6 a 12 mesi, se conservato in un luogo fresco e asciutto. Dopo l’apertura, tuttavia, sarebbe meglio travasarlo in bottiglie di vetro scuro. Ricordiamo, che la temperatura ideale per una buona conservazione deve essere compresa tra 12°C e 18°C.