L’Islanda è una destinazione unica e affascinante che attira numerosi visitatori da tutto il mondo. Ci sono diverse ottime ragioni per cui vale la pena visitare questa meravigliosa isola nordica.
Per chi desidera immergersi nella natura incontaminata e concedersi un’esperienza di viaggio lontana dal caos delle metropoli e delle località turistiche affollate, l’Islanda è la meta ideale. Nella terra del ghiaccio e del fuoco si possono ammirare paesaggi mozzafiato, costellati di vulcani attivi, cascate, laghi, ghiacciai, geyser, fiordi e altopiani.
L’Islanda è una destinazione ideale per chi non teme il freddo e ama l’avventura. Le attività che si possono praticare in natura sono innumerevoli: escursioni, trekking, passeggiate sui ghiacciai, immersioni nelle acque termali, come la famosa Blue Lagoon, safari in motoslitta e molto altro ancora. Infine, ciò che indubbiamente attira molte persone, è l’opportunità magica di ammirare l’aurora boreale, uno spettacolo di straordinaria bellezza.
Per chi oltre alla pace della natura ricerca anche la movida, la capitale Reykjavík offre numerose opportunità di svago, grazie alla sua accesa vita notturna, i numerosi musei e ai ristoranti, che propongono piatti tipici della cucina islandese e non solo.
A proposito di cibo, scopriamo insieme quali sono le specialità tipiche islandesi da assaggiare durante il viaggio e quanto si spende mediamente per mangiare.
Cosa mangiare in Islanda: piatti tipici
La cucina islandese è ricca di piatti tradizionali a base di carne e pesce, molti distanti dai sapori tipici della dieta mediterranea. In virtù della loro unicità, vale la pena assaggiare alcune delle specialità più note, anche se a primo impatto potrebbero far storcere il naso.
Uno dei piatti più distintivi della cucina islandese è l’hákarl, ovvero il pesce di squalo fermentato. Il processo di fermentazione dura diverse settimane e conferisce al pesce un sapore molto forte e pungente, molto simile a quello dell’ammoniaca. È tra i cibi tradizionali più amati dagli islandesi e viene spesso servito con un bicchierino di brennivín: un’acquavite che si ottiene dalla distillazione di cereali o della purea di patate.
Un altro piatto famoso è il kjötsúpa, una zuppa di carne preparata con spezzatino di agnello, patate, carote. La carne di agnello viene utilizzata per preparare anche l’hangikjöt (agnello affumicato), una specialità che gli irlandesi consumano prevalentemente durante le festività natalizie, insieme a un contorno di patate e piselli.
Per chi ama il pesce, un piatto da non perdere è il plokkfiskur, una sorta di zuppa di pesce cremosa, dal sapore decisamente più delicato rispetto al pesce spada fermentato. Si prepara con filetti di pesce, patate, cipolle e latte: è un piatto delizioso e nutriente, perfetto da gustare durante il freddo inverno islandese.
Infine, per i più golosi, non mancano i dolci: vi consigliamo di provare il kleinur, un dolcetto fritto e cosparso di zucchero, e le ástarpungar, molto simili alle nostre frittelle di Carnevale, che spesso vengono arricchite con uva sultanina.
Quanto costa mangiare in Islanda?
Il prezzo del cibo in Islanda può variare notevolmente in base al tipo di ristorante e alla località in cui ci si trova. Generalmente, il costo è più alto rispetto ad altri Paesi europei, ma seguendo qualche accortezza è possibile risparmiare senza fare troppe rinunce.
Se si ha un budget limitato, oltre che nelle grandi catene di fast food, ci si può fermare nei chioschetti e nei locali di street food, in cui un pasto veloce solitamente non supera i 15 euro.
Si trovano molti ristoranti di fascia media, in cui è possibile assaggiare i piatti tipici della cucina islandese, il cui prezzo è decisamente maggiore rispetto allo street food: in uno di questi locali, solitamente si spende una cifra media di 30 euro a piatto, oppure 60 euro se si opta per il menù completo.