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Il fermento dell’enogastronomia italiana
Il mondo dell’enogastronomia è in costante evoluzione e, come dimostra l’ultima puntata di Report, le dichiarazioni di figure di spicco come Oscar Farinetti possono generare ampie discussioni. Farinetti, noto per il suo ruolo di fondatore di Eataly, ha recentemente attirato l’attenzione con le sue affermazioni riguardo Coca Cola, definita da lui come “la multinazionale più etica che c’è”. Questa posizione ha suscitato reazioni contrastanti, specialmente considerando il contesto della vendita del marchio Lurisia a Coca Cola nel 2019.
La vendita di Lurisia e le sue implicazioni
La storia di Lurisia è emblematicamente legata alla figura di Farinetti, che ha rilanciato il marchio dal 2004, puntando su un forte legame con il territorio e una comunicazione che enfatizzava la qualità dei prodotti italiani. L’acquisizione da parte di Coca Cola ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità e sull’etica delle multinazionali nel settore alimentare. Nonostante le preoccupazioni espresse da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, riguardo alla perdita di controllo locale, Farinetti sembra vedere in Coca Cola un’opportunità per promuovere valori etici nel business.
Una nuova visione delle multinazionali
Farinetti ha dichiarato che il suo obiettivo non è stato mai esclusivamente economico, ma piuttosto quello di influenzare positivamente le multinazionali. La sua affermazione di voler lavorare affinché queste aziende diventino “buone” è un messaggio forte e provocatorio. In un’epoca in cui le multinazionali sono spesso criticate per le loro pratiche commerciali, la posizione di Farinetti potrebbe rappresentare un cambiamento di paradigma. La sua visione suggerisce che le aziende possono evolversi e adottare pratiche più responsabili, contribuendo così a un futuro più sostenibile per il settore alimentare.