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Tipici di numero feste per la loro grande versatilità, i gingerbread man si preparano soprattutto a Natale e piacciono davvero a tutti. La storia degli omini di pan di zenzero però ha origini molto antiche. Le fonti storiche affermano che il dolce fu preparato per la prima volta nel sedicesimo secolo, alla corte della regina Elisabetta I d’Inghilterra. Dopo essere stati dimenticati, questi biscotti tornano nei secoli successivi con la storia di San Nicola. Ma come furono creati?
La storia degli omini di pan di zenzero: l’origine
Molti credono erroneamente l’America sia la patria d’origine degli omini di pan di zenzero, ma la storia smentisce questa credenza. Il famoso biscotto di pasta frolla speziata nasce in realtà in Inghilterra durante il regno di Elisabetta I. La regina diede vita a questa tradizione dopo la scoperta del Nuovo Mondo, con l’arrivo di numerosi ingredienti nuovi per l’Europa. Elisabetta I voleva rappresentare tramite la cucina i nobili stranieri e gli ospiti della sua corte. Per questo i biscotti hanno la tipica forma di un omino che tanto amiamo. Inoltre, il primo autore che nominò i Gingerbread man in una sua opera fu proprio William Shakespeare.
La ricomparsa nel 1875
Con la morte di Elisabetta la tradizione di questi dolci si esaurì, e non vennero più preparati. Nel 1875 però tornarono di moda grazie alla pubblicazione della storia di San Nicola. Al suo interno è raccontata la vicenda di due anziani, che non potendo avere figli cucinano un biscotto di pan di zenzero dalle forme umane. Una volta cotto l’omino scappa, cantando continuamente una filastrocca. Il finale della leggenda è abbastanza macabro, perché il biscotto incontra una volpe che lo cattura e se lo mangia, mentre il protagonista continua a cantare: “Non ho più un quarto di me / Non ho più metà di me / Non ho più tre quarti di me / Non ci sono più”.
In un’altra versione della storia la volpe aiuta il biscotto ad attraversare un fiume; quest’ultimo però cade comunque nell’acqua e si scioglie. Il racconto ottenne grandissima fama da lì in avanti, anche se la sua conclusione venne spesso cambiata per non spaventare troppo i bambini. Da questo momento in poi la tradizione degli omini di pan di zenzero si diffuse in tutto il Nord Europa, e poi anche nel resto del mondo.
La tradizione dei gingerbread man
Conosciuti anche come omini di marzapane o di panpepato, col tempo questi dolci sono diventati popolari davvero ovunque. Per lungo tempo vennero usati anche nelle “magie” delle credenze popolari. Si pensava infatti che per ottenere l’amore di un uomo una donna potesse cucinare uno di questi biscotti con le sembianze dell’amato e poi farglielo mangiare. Di solito sono associati al Natale e sono sempre un regalo perfetto per i più piccoli, ma negli ultimi anni vengono preparati anche per altre feste. Ad esempio, ad Halloween vengono decorati con ragnatele oppure vengono fatti assomigliare a scheletri.
In altre occasioni perdono la tipica forma umana e vengono decorati in base alla festa: a Pasqua gli ingredienti sono gli stessi, ma il biscotto è a forma di uovo o coniglietto. Col tempo si sono evoluti anche per soddisfare richieste diverse da quelle tradizionali. In alcune versioni del dolce vengono eliminate uova e burro, per poter creare un omino di pan di zenzero perfetto per chi segue una dieta vegana. Inoltre, con il passare dei decenni l’omino di panpepato è stato apprezzato così tanto che oltre a lui le persone hanno cominciato a cucinare e assemblare delle vere e proprie casette, da esporre a Natale.