Il nero di seppia è un inchiostro che viene rilasciato a scopo difensivo da tutti i cefalopodi (sebbene con alcune variazioni di colore), per facilitare la fuga da eventuali predatori. In passato è stato spesso utilizzato come inchiostro per la scrittura, mentre oggi il suo impiego è diffuso prevalentemente in cucina, sia come colorante, sia come insaporitore e condimento. Se si acquistano dei molluschi freschi ancora da pulire (non solo seppie, ma anche polpi, totani e calamari), può capitare di trovare anche la sacca contenente l’inchiostro, di dimensioni variabili. Si può scegliere di utilizzarlo subito, magari per preparare un piatto unico, come gli spaghetti al nero di seppia, le linguine al nero di seppia con calamari o le seppie in nero, oppure conservarlo per un secondo momento. Scopriamo insieme quali sono le tecniche di conservazione più efficaci per far durare a lungo il nero di seppia fresco.
Come conservare il nero di seppia
Per poter conservare il nero di seppia è fondamentale che la sacca in cui esso è contenuto rimanga integra, dunque prestate particolare attenzione quando pulite il mollusco e, una volta individuata la sacca, sollevatela e con un coltello staccatela delicatamente.
L’ideale sarebbe utilizzarlo subito, in quanto tende facilmente a seccarsi, ma con qualche accorgimento potete preservarne la freschezza fino a 2-3 giorni. Vi basterà adagiare la sacca contenente l’inchiostro all’interno di un contenitore a chiusura ermetica e riporla in frigorifero.
In alternativa, potete riporre la stessa vaschetta chiusa ermeticamente o con della pellicola per alimenti in freezer: una volta congelato, il nero di seppia può durare fino a 2 mesi, dopodiché dovrete necessariamente lasciarlo scongelare in frigorifero e utilizzarlo come preferite.