Nell’ottava puntata di MasterChef Italia 8, andata in onda giovedì 7 marzo su Sky Uno, lo chef e giudice Giorgio Locatelli ha detto che sono moltissimi i dessert a base di ingredienti comunemente non usati in versione dolce. Tra questi esistono le ‘mpanatigghie di Modica, dei dolci tipici della città siciliana a base di carne di manzo.
La Mistery Box di MasterChef
La discussione è nata durante la Mistery Box. Gli aspiranti chef sotto la cloche hanno trovato dieci ingredienti, ma solo uno di questi sarebbe dovuto essere il protagonista del loro piatto. Tale ingrediente sarebbe stato scelto da un altro concorrente in gara, che doveva inoltre decidere se il piatto dovesse essere un primo, un secondo o un dolce. Loretta ha assegnato a Salvatore un dolce con il cavolfiore come elemento protagonista: voleva metterlo in difficoltà o far sì che mostrasse il proprio talento? Nonostante un po’ di disorientamento iniziale l’aspirante chef è riuscito a portare a termine il dessert essendo chiamato anche tra i tre migliori.
Le ‘mpanatigghie di Modica
A questo punto lo chef Locatelli ha spiegato che è possibile fare i dolci anche con la carne, parlando delle ‘mpanatigghie di Modica. Si tratta di una ricetta molto antica tramandata di generazione in generazione, probabilmente introdotta dai dominatori spagnoli durante la loro permanenza in Sicilia nel XVI secolo. Si possono definire in assoluto come i biscotti tipici di Modica – situata in provincia di Ragusa, in Sicilia. Il dolce è meglio conosciuto come gli ‘mpanatigghi – in dialetto siciliano -, ma oggi viene anche chiamato impanatiglie o più comunemente dolce di carne. I biscotti sono ripieni e impanati, simili a piccoli panzerotti a forma di mezza luna, riempiti con un composto di mandorle, noci, cioccolato, zucchero, cannella, chiodi di garofano e carne di manzo. Può sembrare strano l’utilizzo della carne per la preparazione di un dolce, ma non è così. Le ‘mpanatigghie di Modica sono molto apprezzate da siciliani e non, e sono un prodotto locale per eccellenza. Anticamente il cacao e lo zucchero venivano utilizzati come conservanti naturali per poter mantenere a lungo la carne di manzo, tanto che, per questa loro capacità di conservazione, furono definite da Leonardo Sciascia il “biscotto da viaggio”, che poteva quindi accompagnare i viaggiatori nelle loro avventure.
Esistono anche delle varianti alle classiche ‘mpanatigghie. Una di queste prevede la preparazione in un’unica tortiera foderata e poi coperta con la pasta, ripiena di un composto in cui il controfiletto di marzo viene sostituito dalle melanzane, creando così un dessert meno ricco, ma comunque molto gustoso.