La rinascita di via Piave a Mestre: da zona di degrado a hub gastronomico

Come la ristorazione etnica sta trasformando la reputazione di via Piave a Mestre

Un cambiamento inaspettato

Via Piave, una delle arterie principali di Mestre, ha vissuto negli ultimi anni un cambiamento radicale. Famosa per essere stata etichettata come la “via dello spaccio” del Nord Est, oggi sta emergendo come un nuovo centro gastronomico grazie all’impegno di imprenditori, in gran parte cinesi, che hanno deciso di investire nella ristorazione. Questo fenomeno non solo ha migliorato l’aspetto della zona, ma ha anche contribuito a ridurre la criminalità e a riportare la vita nelle strade.

La ristorazione etnica come soluzione

Il fenomeno della ristorazione etnica non è nuovo in Italia, ma a Mestre ha assunto una dimensione particolare. Negli ultimi anni, dieci ristoranti orientali sono stati aperti in un raggio di ottocento metri, offrendo piatti autentici e innovativi. Questi ristoranti non solo attraggono i residenti, ma anche i turisti, contribuendo a rivitalizzare l’economia locale. Tra i più noti, il ristorante Mozi, che ha saputo trasformare un ex punto di ritrovo per pusher in un locale apprezzato per la sua cucina autentica e per l’atmosfera accogliente.

Il ruolo del turismo nella trasformazione

La vicinanza di via Piave a nuovi alberghi e strutture ricettive ha giocato un ruolo cruciale nella sua rinascita. L’afflusso di turisti ha portato una nuova vita nella zona, riducendo la percezione di degrado e malaffare. I visitatori, attratti dalla varietà gastronomica, contribuiscono a un’economia fiorente, creando opportunità per nuovi imprenditori e stimolando il commercio locale. Questo trend potrebbe continuare a crescere, soprattutto con i progetti di riqualificazione urbana previsti dal Comune di Mestre.

Scritto da Redazione Food Blog

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