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Origini e storia dell’assenzio
L’assenzio, noto anche come “fata verde”, ha una storia ricca e complessa che affonda le radici nel XVIII secolo. Inventato nel 1792 da Pierre Ordinaire, un medico francese, l’assenzio è stato inizialmente commercializzato come un tonico dalle proprietà miracolose. La ricetta originale includeva assenzio (Artemisia absinthium) e altre erbe aromatiche come anice, issopo e melissa. La bevanda divenne rapidamente popolare, soprattutto tra artisti e scrittori, che la consumavano nei caffè di Parigi, contribuendo a creare un’aura di mistero e fascino attorno a essa.
Il declino e la proibizione
Nonostante il suo successo, l’assenzio ha affrontato un periodo buio all’inizio del XX secolo. A causa delle preoccupazioni per la salute legate al tujone, un composto chimico presente nella bevanda, l’assenzio fu bandito in Svizzera nel 1910 e in Francia nel 1915. In Italia, la proibizione arrivò nel 1939, in parte perché il consumo non era così diffuso come in altri paesi. Durante questo periodo, l’assenzio venne demonizzato e considerato uno dei liquori più pericolosi al mondo, contribuendo alla sua scomparsa dai bar e dai ristoranti.
La rinascita dell’assenzio negli anni ’90
Negli anni ’90, l’assenzio ha iniziato a riemergere grazie a nuove normative europee che hanno consentito la produzione e la vendita della bevanda, a patto che i livelli di tujone rimanessero entro limiti sicuri. Questo ha portato a un rinnovato interesse per l’assenzio, non solo come bevanda da consumare pura, ma anche come ingrediente per cocktail. I bartender hanno cominciato a riscoprire l’assenzio, utilizzandolo in cocktail storici come il Sazerac e l’A la Louisiane, contribuendo così alla sua rinascita nei bar di tutto il mondo.
Assenzio oggi: tendenze e mixology
Oggi, l’assenzio sta vivendo una nuova era di popolarità, in particolare nel Regno Unito, dove le vendite sono aumentate del 50% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, in Italia, la situazione è diversa. Sebbene ci sia un crescente interesse per la mixology e i cocktail storici, l’assenzio non è ancora tornato a essere un ingrediente di punta nei bar. I bartender tendono a utilizzarlo in piccole dosi, data la sua natura divisiva e il suo sapore intenso. La preparazione tradizionale dell’assenzio prevede l’aggiunta di acqua ghiacciata, spesso servita attraverso una “absinthe fountain”, un metodo che consente di diluire lentamente la bevanda, esaltandone i sapori senza compromettere la qualità.
Il futuro dell’assenzio
Con l’evoluzione della cultura del cocktail e l’interesse crescente per ingredienti storici e artigianali, l’assenzio potrebbe continuare a guadagnare terreno nei bar di tutto il mondo. Sebbene il suo passato sia segnato da controversie e proibizioni, la sua storia affascinante e il suo sapore unico lo rendono un ingrediente intrigante per i mixologist moderni. La sfida sarà quella di trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione, permettendo all’assenzio di occupare un posto di rilievo nella scena dei cocktail contemporanei.