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Il legame tra carne bovina e deforestazione
La produzione di carne bovina è riconosciuta come una delle principali cause della deforestazione, in particolare nell’area dell’Amazzonia. Secondo un’inchiesta condotta da un team di giornalisti del The Guardian, Unearthed e Repórter Brasil, il settore della carne sta affrontando crescenti pressioni per ridurre il proprio impatto ambientale. La JBS, la più grande azienda di carne al mondo, ha promesso di “pulire” la propria filiera di approvvigionamento entro la fine del 2025, ma molti allevatori e leader sindacali esprimono scetticismo riguardo a questa promessa.
Le promesse di JBS e la realtà sul campo
Nonostante le affermazioni ottimistiche della JBS, gli allevatori intervistati hanno messo in dubbio la fattibilità di tali obiettivi. Un allevatore ha dichiarato: “Dicono che ce la faranno, ma è impossibile”. Questo sentimento di cinismo è condiviso da molti nel settore, che vedono le difficoltà burocratiche e le incertezze sulla proprietà terriera come ostacoli insormontabili. La JBS, dal canto suo, sostiene di avere implementato politiche e sistemi per ridurre i rischi di deforestazione, ma la realtà sul campo racconta una storia diversa.
Le sfide della tracciabilità e della sostenibilità
Un altro aspetto critico emerso dall’inchiesta riguarda la tracciabilità del bestiame. Molti fornitori indiretti hanno ammesso di utilizzare intermediari per mascherare l’impatto ambientale del loro bestiame. I nuovi sistemi di tracciabilità possono essere aggirati, consentendo la macellazione degli animali in luoghi diversi per poi vendere direttamente la carne. Questo solleva interrogativi sulla reale efficacia delle misure adottate dalla JBS e sulla capacità dell’azienda di garantire una filiera sostenibile. Gli scienziati avvertono che, se non si interviene rapidamente, l’Amazzonia potrebbe raggiungere un punto di non ritorno, trasformandosi da serbatoio di carbonio a emettitore di carbonio.