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Il sovrasfruttamento delle risorse marine
Il Mediterraneo è una delle regioni più ricche di biodiversità al mondo, ma attualmente si trova in una situazione critica a causa del sovrasfruttamento delle sue risorse ittiche. Secondo recenti rapporti, il 60% degli stock demersali è soggetto a sovrasfruttamento, mentre l’80% ha livelli di biomassa inferiori alle soglie di sostenibilità. Questo scenario allarmante è il risultato di pratiche di pesca insostenibili, come la pesca a strascico, che danneggiano gravemente gli ecosistemi marini e minacciano la vita di molte specie.
Le nuove normative europee per la pesca
In risposta a questa crisi, i ministri della pesca dell’Unione Europea hanno recentemente raggiunto un accordo sui limiti di pesca per il 2025. Dopo due giorni di negoziati intensi, è emerso un compromesso che, sebbene meno severo rispetto alle proposte iniziali, prevede una riduzione significativa degli sforzi di pesca. In particolare, i pescherecci a strascico spagnoli e francesi vedranno una riduzione del 66% dei giorni di pesca, mentre quelli italiani del 38%.
Le reazioni e le sfide future
Le reazioni a questo accordo sono state miste. Mentre alcuni esperti e ambientalisti lodano i passi avanti verso una pesca più sostenibile, altri avvertono che le misure di compensazione introdotte potrebbero non essere sufficienti per garantire la salute a lungo termine degli stock ittici. La Spagna e l’Italia hanno promesso di mantenere i livelli di pesca del 2024, ma la vera sfida sarà implementare efficacemente le misure di gestione, come il miglioramento delle dimensioni delle maglie delle reti e le chiusure stagionali.