Un classico siciliano rivisitato
Gli involtini di sarde a beccafico rappresentano una delle preparazioni più amate della tradizione culinaria siciliana. Questo piatto, che unisce il sapore del pesce azzurro con ingredienti ricchi e aromatici, è un vero e proprio simbolo della gastronomia dell’isola. Nella ricetta tradizionale, le sarde vengono farcite con uvetta, pinoli e pangrattato, il tutto profumato con l’aroma dell’arancia. Tuttavia, oggi vi proponiamo una variante che aggiunge un tocco di freschezza e originalità: l’utilizzo del pompelmo rosa e della scamorza.
Ingredienti e preparazione
Per realizzare questa ricetta per quattro persone, avrete bisogno di:
- 600 g di sarde
- 80 g di pangrattato
- 50 g di pinoli
- 25 g di uvetta
- 25 g di scamorza
- 10 g di prezzemolo
- 1 pompelmo rosa
- Olio d’oliva, sale e pepe q.b.
- 1 cucchiaio di sciroppo d’acero
Iniziate tostando il pangrattato in padella e mettendolo da parte. Tostate anche i pinoli e mettete a bagno l’uvetta in acqua per circa 10 minuti. In una ciotola, mescolate il pangrattato con i pinoli, l’uvetta strizzata, sale, pepe, la scorza di mezzo pompelmo, un cucchiaio di prezzemolo tritato e 2 cucchiai di succo di pompelmo. Tagliate la scamorza a bastoncini e preparate le sarde, aprendole a libro.
Assemblaggio e cottura
Farcite le sarde con il ripieno preparato e un bastoncino di scamorza, quindi chiudetele a involtino. Disponetele ben strette in una pirofila, inserendo delle foglie di alloro tra di esse. Per condire, mescolate 1 cucchiaio di sciroppo d’acero con 1 cucchiaio di olio e 2 cucchiai di succo di pompelmo rosa, aggiungendo sale e pepe a piacere. Irrorate gli involtini con questa emulsione e cospargete con un po’ della panure del ripieno. Infornate a 200 °C per circa 15 minuti, gratinando nella parte alta del forno per ulteriori 5 minuti.
Una volta sfornati, servite gli involtini completando con scorza di pompelmo rosa e qualche spicchio pelato a vivo. Questo piatto non solo è un trionfo di sapori, ma rappresenta anche un’ottima occasione per portare in tavola un pezzo di Sicilia con un tocco di modernità.