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Un ingrediente dimenticato
Le lumache, un tempo protagoniste indiscusse della cucina italiana, stanno vivendo una nuova giovinezza grazie all’interesse crescente verso ingredienti sostenibili e tradizionali. In particolare, le chiocciole Metodo Cherasco, allevate secondo rigidi disciplinari, stanno riconquistando i cuori e i palati degli italiani. Questi molluschi, ricchi di proteine e poveri di grassi, rappresentano un’alternativa sana e gustosa alle carni più comuni, eppure sono stati a lungo trascurati nelle nostre tavole.
Il Metodo Cherasco: sostenibilità e qualità
Il Metodo Cherasco non è solo un modo di allevare le chiocciole, ma un vero e proprio approccio alla sostenibilità. Con un consumo d’acqua di soli 150 litri per chilo, rispetto agli 11.000 litri necessari per la carne bovina, questo metodo si distingue per la sua attenzione all’ambiente. Le chiocciole sono alimentate esclusivamente con vegetali e crescono in un ciclo naturale che dura solo sei mesi, garantendo così un prodotto di alta qualità e sostenibile. Chef di fama, come Fabio Ingallinera e Diego Rossi, stanno riscoprendo queste prelibatezze, proponendo piatti innovativi che esaltano il loro sapore unico.
Ricette che raccontano storie
Le ricette a base di chiocciole non sono solo un omaggio alla tradizione, ma anche un’opportunità per esplorare nuovi abbinamenti e sapori. Ingallinera, ad esempio, ha presentato le sue lumache nel verde, un piatto che combina burro all’aglio orsino e tempura, mentre Rossi ha optato per un abbinamento più audace con lumache e testina alla boscaiola, un piatto che riporta alla memoria le ricette dei nonni. Entrambi gli chef sottolineano come le chiocciole siano un ingrediente versatile, capace di adattarsi a diverse preparazioni, rendendo ogni piatto un’esperienza unica.
Il futuro delle chiocciole in cucina
Con l’aumento della consapevolezza riguardo alla sostenibilità e alla salute, le chiocciole Metodo Cherasco potrebbero diventare un ingrediente sempre più presente nelle cucine italiane. Simone Sampò, direttore dell’Istituto internazionale di Elicicoltura Cherasco, evidenzia come le chiocciole possano offrire note organolettiche diverse a seconda della zona di allevamento, rendendo ogni assaggio un viaggio attraverso i sapori del territorio. La sfida ora è quella di riportare le chiocciole al centro della nostra gastronomia, non solo come un piatto tradizionale, ma come un simbolo di innovazione e rispetto per l’ambiente.