Ancora oggi in Italia siamo troppo affezionati all’acqua in bottiglia: probabilmente è per questo che l’abitudine ad usare la caraffa filtrante non è ancora così diffusa nel nostro Paese. Lo conferma anche una ricerca pubblicata nel 2019 dalla Beverage Marketing Corporation, società che raccoglie dati sul mercato delle bevande: in tutto il mondo siamo secondi solo al Messico e alla Thailandia per consumo di acqua minerale in bottiglie di plastica monouso.
Gli italiani sono i primi consumatori al mondo di acqua minerale in bottiglia, con 200 litri pro capite consumati all’anno contro una media europea di 118 litri. L’acqua minerale viene preferita per il suo sapore, a tal punto che il 66 per cento ha anche un proprio brand favorito. Ma chi trova che l’acqua del rubinetto sia meno buona probabilmente non ha mai fatto uso di una caraffa filtrante, soluzione che permette di risparmiare, salvaguardando anche il pianeta. Oltre ai benefici in termini economici, infatti, questi sistemi di filtrazione sono decisamente più sostenibili dal punto di vista ambientale.
Caraffa filtrante: cos’è e come funziona
La caraffa filtrante è una speciale brocca che serve a filtrare l’acqua corrente, eliminando alcune sostanze potenzialmente nocive per il nostro organismo. Va chiarito che le caraffe non sono dotate di proprietà depurative: non renderanno potabile un’acqua non potabile e di conseguenza ricca di batteri, ma esalteranno le caratteristiche del liquido, riducendone anche la durezza. Il funzionamento di questi dispositivi è semplice: all’interno del serbatoio principale è alloggiata una cartuccia, detta tecnicamente filtro, che riesce a trattenere le sostanze “indesiderate” restituendo acqua dal gusto migliore.
Basterà versare l’acqua del rubinetto nel collo della caraffa per far entrare in azione la cartuccia, che renderà l’acqua più buona e priva di cloro, pulviscoli, ruggine delle tubazioni e di tutto ciò che ne può compromettere le caratteristiche. Le principali differenze tra i modelli riguardano il tipo di filtro e la capienza della caraffa. A prescindere dal modello, comunque, è bene seguire accuratamente alcune semplici regole di manutenzione, tenendo sempre pulito l’apparecchio, evitando che l’acqua ristagni a lungo nella caraffa e sostituendo il filtro quando necessario.
Caraffa filtrante: i vantaggi
Ricapitoliamo, in definitiva, tutti i vantaggi nel passare ad un uso abituale di una caraffa filtrante. Tanto per cominciare, come accennato, è a favore della sostenibilità, ma non solo perché riduce sensibilmente il consumo di plastica: optare per una caraffa filtrante può costituire un’ottima abitudine per limitare gli sprechi d’acqua nelle attività di tutti i giorni. Va tenuto conto, infatti, che gli italiani sono la popolazione che consuma più acqua di rubinetto in Europa. Basti pensare che, secondo la relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente nel 2016, tra il 2014 e il 2015 ogni cittadino italiano ha consumato 243 litri d’acqua pubblica al giorno, più del doppio della media europea.
Questi apparecchi, inoltre, hanno una praticità innegabile: chi non vorrebbe dire definitivamente addio al trasporto su e giù per le scale di pesanti casse d’acqua in bottiglia? Le caraffe filtranti, invece, a seconda del modello possono essere molto funzionali oppure molto capienti, anche oltre i 3 litri: sono strumenti di filtrazione perfetti, dunque, sia da tenere in casa per le famiglie più numerose, sia da usare sul luogo di lavoro o studio. Un altro beneficio è costituito dal potere raffinante dei filtri, che rendono l’acqua priva di sostanze indesiderate, come ad esempio quelle presenti in minime quantità nella plastica industriale. Uno studio pubblicato sul Journal of Hazordous Materials dimostra infatti come siano addirittura centocinquanta le sostanze che possono essere rilasciate nelle bevande: numerose le variabili che aumentano il rischio di contaminazione, dalle condizioni di conservazione all’esposizione ad alte temperature e alla luce solare, fino al ricorso a bottiglie piccole e meno spesse.
Ultimo ma non per importanza, la caraffa è economica: una volta sostenuta la spesa una tantum per acquistarla, l’unico costo richiesto è quello dei filtri, circa uno al mese. Considerando che, calcolatrice alla mano, spendiamo almeno 250 euro all’anno per le confezioni d’acqua, il risparmio è notevole ed innegabile.