I cuochi più ricchi d’Italia e il loro impero gastronomico

Scopri come gli chef stellati hanno trasformato la loro passione in un business di successo.

Il fenomeno degli chef imprenditori

Negli ultimi anni, la figura dello chef è evoluta, trasformandosi da semplice cuoco a imprenditore di successo. Questo cambiamento è particolarmente evidente in Italia, dove i cuochi stellati non solo gestiscono ristoranti di alta classe, ma hanno anche creato veri e propri imperi gastronomici. Secondo un recente rapporto dell’Osservatorio di Pambianco Magazine, il fatturato complessivo degli chef più ricchi d’Italia ha raggiunto nel 2023 la cifra impressionante di 209 milioni di euro, con un incremento del 17% rispetto all’anno precedente. Questo dato dimostra che il fine dining è tutt’altro che morto, anzi, è in continua espansione.

Le strategie vincenti degli chef stellati

Un aspetto comune tra i cuochi più ricchi è la diversificazione delle loro attività. Nessuno di loro si limita a gestire un solo ristorante; al contrario, molti hanno investito in attività collaterali come pasticcerie, bistrot, e-commerce e consulenze. Ad esempio, il gruppo Da Vittorio, con un fatturato di 87 milioni di euro nel 2023, ha saputo espandere il proprio brand non solo attraverso il ristorante tre stelle di Brusaporto, ma anche con aperture in località prestigiose come Portofino e Shanghai. Questa strategia di diversificazione ha permesso loro di creare un marchio riconosciuto a livello internazionale.

Il legame tra gastronomia e turismo

Il successo degli chef stellati non si riflette solo nei loro guadagni, ma ha anche un impatto significativo sul turismo e sull’economia locale. Secondo uno studio presentato a Torino, ogni ristorante con una Stella Michelin genera benefici economici diretti sul territorio che possono arrivare fino a 6 milioni e mezzo di euro all’anno per i ristoranti a tre stelle. Inoltre, il 74,6% dei clienti stranieri e il 39,5% di quelli italiani che visitano un ristorante stellato tendono a prolungare il loro soggiorno nella zona, contribuendo così all’economia locale attraverso l’ospitalità e il commercio. Questo dimostra che gli chef non sono solo cuochi, ma anche catalizzatori di sviluppo economico per le loro comunità.

Scritto da Redazione Food Blog

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