Il prestigioso ristorante “Le Clarence”, situato a Parigi, dove lavora lo chef Giuliano Sperandio, è stato scelto come vincitore della categoria Original Thinking ai World Restaurant Awards 2019.
Cosa sono i World Restaurant Awards?
Tutto nasce dall’idea di Joe Warwick e Andrea Petrini – due figure molto influenti nel panorama gastronomico internazionale – per celebrare i ristoranti, così come già avviene per i film, l’arte, la musica. Non si tratta di una competizione, ma di una premiazione di diversi aspetti specifici di ristoranti tra loro molto differenti. I World Restaurant Awards prevedono varie categorie e a giudicare c’è un gruppo composto da cuochi e giornalisti esperti nel settore. Infatti, nel mondo della ristorazione non si può eleggere il ristorante migliore, è impossibile definirlo in modo univoco. Si può invece parlare di migliore per ogni tipologia di piatto. Così il 18 febbraio 2018 si è svolta la prima cerimonia dei The World Restaurant Awards.
Giuliano Sperandio: dalla Liguria a Parigi
Giuliano Sperandio, dopo aver girato le migliori cucine del mondo, 13 anni fa si è fermato a Parigi, dove ormai da alcuni anni lavora come chef al ristorante “Le Clarence”, insieme a Christophe Pelè ed il suo team – costituito da 17 persone in cucina e 15 in sala, per servire 28 coperti. Il locale è stato nominato vincitore per la categoria Original Thinking ai World Restaurant Awards 2019. “Pensiero Originale” per gli chef significa avere in cucina la libertà di interpretare ogni umore, ogni voglia e ogni giornata: l’equipe vive il momento, giorno per giorno.
Lo chef Giuliano Sperandio è ligure, ha sempre avuto la passione per la cucina e dopo aver lavorato in diversi ristoranti a Diano Marina ha cominciato a viaggiare a New York, in Grecia, in Kazakistan, in Svizzera, per imparare al fianco dei migliori chef del mondo. Ora è fisso a Parigi, dove si è creato una famiglia: ha una moglie e due figli. Nonostante questo non dimentica le sue origini: ogni estate infatti torna nella terra in cui è cresciuto e ha cominciato a lavorare nel mondo della ristorazione. La cucina ligure l’ha sempre accompagnato anche nella capitale francese, dove nei suoi piatti propone spesso ingredienti italiani: stracchino, fave, aragosta, caviale, polvere di basilico, animelle, fiori d’aglio, bianchetti e porcini. Ha a cuore i valori che la sua famiglia gli ha trasmesso e forse è un po’ grazie a questi che è riuscito a realizzare il sogno che aveva nel cassetto fin da ragazzo.