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Un laboratorio all’insegna dell’inclusività
Nel cuore di Sant’Egidio del Monte Albino, il laboratorio “È buono uguale” fondato dai fratelli Giuseppe, Prisco e Anna Pepe, si distingue per la sua proposta di dolci senza glutine e senza lattosio. Questo progetto, avviato nel 2021, nasce con l’intento di soddisfare le esigenze di chi soffre di intolleranze alimentari, senza compromettere il gusto e la qualità. I fondatori affermano: “Nessuno deve sentirsi escluso dal piacere di gustare dolci di qualità”. Questo motto si riflette in ogni prodotto, rendendo la pasticceria accessibile a tutti.
Dolci di Carnevale: tradizione e innovazione
Con l’arrivo del Carnevale, i fratelli Pepe hanno creato versioni senza glutine e senza lattosio di dolci tradizionali come le castagnole e le chiacchiere. Utilizzando una miscela di farine gluten free, burro delattosato e latte senza lattosio, queste ricette mantengono intatti i sapori tipici della tradizione campana. La preparazione richiede attenzione e cura, poiché la scelta delle farine è fondamentale per garantire la giusta consistenza e il corretto equilibrio degli ingredienti. “Se si sceglie una farina diversa, potrebbero cambiare i quantitativi di acqua necessari per l’impasto”, avvertono i fratelli Pepe.
Ingredienti e preparazione delle ricette
Per le castagnole, gli ingredienti necessari per 5 persone includono 1000 g di miscela di farine senza glutine, 400 g di uova, 300 g di zucchero, 250 g di burro delattosato e altri ingredienti come latte senza lattosio e lievito. L’impasto deve essere lavorato fino a ottenere una consistenza liscia, lasciato riposare e poi modellato in palline da friggere in olio bollente. Per le chiacchiere, la ricetta prevede 800 g di miscela di farine senza glutine, 50 g di zucchero e 160 g di latte senza lattosio. Dopo aver steso l’impasto, le chiacchiere vengono ritagliate e fritte fino a doratura, per poi essere spolverate con zucchero a velo.
Grazie all’impegno dei fratelli Pepe, anche chi ha intolleranze alimentari può partecipare alle festività e gustare dolci deliziosi, dimostrando che l’inclusività in cucina è possibile e desiderabile.