Sappiamo tutti molto bene quanto sbagliato e da colpevolizzare sia il comportamento di chi spreca cibo. Ciononostante – come l’interno mondo sviluppato, se così vogliam dire – il nostro Paese è uno di quelli in cui quotidianamente si butta via la maggior percentuale di prodotti alimentari. Tra gli alimenti più sprecati c’è l’olio del tonno in scatola. È infatti convinzione comune che esso sia nocivo. In realtà, sembrerebbe essere esattamente il contrario.
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Come riutilizzare olio del tonno in scatola
Partiamo da un’indicazione pratica: il corretto smaltimento dell’olio del tonno in scatola non è la cosa più semplice che si incontri in cucina. Esso andrebbe infatti raccolto con il resto dell’olio e portato a un’isola ecologica o un centro di smaltimento. Per risparmiarci tale operazione e, soprattutto, per evitare sprechi e fare del bene all’ambiente, possiamo cominciare a riutilizzarlo. Nella quasi totalità dei casi si tratta semplicemente di olio extravergine d’oliva, dunque assolutamente edibile.
La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari di Parma (SSICA) ha recentemente condotto uno studio commissionatole dall’Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare (ANCIT) per la quale è stata analizzata una grande quantità di scatolette di tonno da 80 grammi. Sono state condotte osservazioni, analisi sensoriali e del profilo acido dei grassi su un periodo di 13 mesi. In questo lasso di tempo non sono state rilevate alterazioni del prodotto, né relativamente al tonno né relativamente all’olio.
In realtà, è successo proprio il contrario. Il prodotto si è arricchito. I dati dimostrano infatti un sensibile aumento dei grassi polinsaturi dell’olio del tonno in scatola. Principalmente è stato riscontrato un aumento della vitamina D e degli acidi grassi omega-3. Ciò si deve alle condizioni di sterilizzazione della scatoletta, le quali garantiscono in maniera efficace la conservazione del prodotto, grazie a cui si può concludere che non è solo possibile riusare il liquido in cui è immerso il tonno, bensì è addirittura consigliato!
Riutilizzare al meglio l’olio del tonno in scatola
L’idea che l’olio del tonno in scatola sia scadente o addirittura nocivo, dunque, non è che un errato luogo comune. Teniamolo a mente e impariamo a riutilizzarlo. Come possiamo fare? Abbiamo raccolto alcuni spunti per suggerirvelo.
È immediato pensare che dell’olio che è stato in contatto con il tonno possa essere riutilizzato in piatti a base di tonno. Quando cuciniamo dunque spaghetti al tonno o insalate di riso (ma anche farro o orzo) con questo gustoso pesce, possiamo aggiungere il liquido che abbiamo tenuto da parte.
Per la marinatura del pesce, il prodotto avanzato è ottimo. Se desideriamo servire sgombro o sardine crudi consideriamo di farli prima riposare in un miscuglio di olio d’oliva fresco, avanzo di scatoletta, erbe aromatiche, sale e pepe. Daremmo una nota di sapore in più al nostro secondo.
Tutti amano delle gustose bruschette o dei saporiti crostini giusto? E allora perché non arricchirle con l’olio del tonno in scatola? Che siano a base di acciughe, tonno stesso o verdure saltate in padella, questi antipasti possono facilmente essere arricchiti con il liquido avanzato. Lo stesso discorso vale per gli amanti della focaccia. Un condimento a base di sale grosso, rosmarino o timo, grani di pepe macinato e olio di scatoletta saprà insaporire tremendamente questo antipasto o companatico.
Ultima ma non meno sfiziosa idea: dar vita ad una saporita salsina. Se all’olio di tonno in scatola aggiungiamo maionese, salsa aioli o allo yogurt – a seconda dei nostri gusti o di quel che abbiamo in casa – ecco che creiamo una salsa tanto semplice quanto gustosa.
La vita dell’olio del tonno in scatola non deve finire dopo che si è consumato il pesce in esso immerso. I suggerimenti riportati sono validissime proposte per riutilizzarlo e, naturalmente, nulla impedisce a chiunque si diletti in cucina di sperimentare altre idee a base di olio avanzato.
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