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In Cina, nella valle del fiume Yang-tse, il kiwi cresce spontaneo, ma è la lontanissima Italia il suo maggiore esportatore. Come avviene questo lungo viaggio? Gli imperatori cinesi consideravano il colore smeraldo del kiwi uno status symbol: non solo ne amavano il sapore prelibato, ma ne apprezzavano anche l’uso ornamentale.
Nell’Ottocento, scoperta questa bacca colorata, un collezionista britannico la importa in Nuova Zelanda, da cui approda agli Stati Uniti con il nome di kiwi, uccello simbolo dell’isola del Pacifico. Solo negli anni ’70, dopo aver fatto tappa in Inghilterra, i semi arrivano in Italia, appassionando gli agricoltori che, grazie al clima ideale, ne hanno reso il Bel Paese il primo esportatore mondiale.
Come fare maturare i kiwi
Combatte l’anemia e, grazie al potassio, rinforza l’organismo, ma il kiwi è ricco di vitamina C, ideale – quindi – per curare influenze virali e rafforzare il sistema immunitario. Particolarmente indicato alle donne in gravidanza, agisce molto più incisivamente delle creme nel ritardare l’invecchiamento cellulare. Si è dimostrato, inoltre, che protegge denti, gengive e vasi sanguigni, che espelle il colesterolo, previene la depressione e – grazie all’abbondanza di calcio e fosforo – rafforza le ossa e combatte l’insorgere dell’osteoporosi.
Qui per approfondire valori nutrizionali e benefici del kiwi.
Insomma, il kiwi ha mille proprietà: vale la pena di consumarne anche uno solo al giorno. Fate attenzione, però, a non acquistare frutti troppo maturi perché potrebbero marcire in tempi brevissimi. Se, invece, ne avete aquistato di ancora acerbi, basterà qualche accorgimento per portarli a maturazione. Ecco come fare maturare i kiwi.
Valutare il grado di maturazione
I kiwi possono maturare anche una volta raccolti dall’albero, come tutti i frutti climaterici. Alcune varietà, tuttavia, una volta colte, potrebbero non maturare nel modo corretto. É quindi estremamente importante scegliere la qualità adatta: diffidate di frutti che presentano macchie nere o lacerazioni nella buccia, puntando invece su quelli più sodi e senza lacerazioni.
Puoi verificare il grado di maturazione, schiacciando leggermente il frutto con il pollice: se il kiwi appare polposo, cede alla pressione e rilascia un profumo inteso, è maturo e perfetto per essere consumato. Se, al contrario, risulta ancora piuttosto duro, potete imparare in pochi secondi varie tecniche per accelerare il processo di maturazione.
Come rendere più veloce la maturazione dei kiwi
I kiwi, raccolti dall’albero, maturano in tempi anche più brevi rispetto agli altri frutti climaterici. Se avete comprato dei frutti particolarmente duri, potrebbe bastare riporli in una ciotola e lasciarli maturare a temperatura ambiente: sarebbero maturi in non più di 3-4 giorni.
Ricordate, invece, di non esporli alla luce diretta del sole, perché potrebbe facilmente marcire, anche se acerbi. La tecnica più semplice per accelerare il processo, già naturalmente rapido, è indurre la produzione dell’etilene che rende particolarmente veloce la maturazione. Dove trovare l’etilene? Vi basta una banana o una mela, purché mature. Riponete i vostri kiwi in un sacchetto di carta insieme alla mela o alla banana, da conservare a temperatura ambiente. In un solo giorno di attesa, saranno maturi e pronti per essere gustati.
Una volta maturi, questi frutti andrebbero mangiati in tempi brevi, perché marciscono con facilità. Se volete conservare molti kiwi già maturi, non vi resta che congelarli. Se, invece, vi sembrano ancora acerbi, potete riporli in frigo per mesi, purché isolati da altra frutta: quando vorrete mangiarli, riccorrete al trucco che avete appena imparato.