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La frittata è un piatto italiano dalla lunghissima storia: è così integrato alla tradizione popolare da entrare in proverbi e locuzioni. Protagonista in cucina come nei detti popolari, la frittata raccoglie l’eredità della francese omelette.
Tuttavia, l’omelette, meno acrobatica della cugina italiana, non è chiamata ad eseguire la famosa giravolta durante la cottura. Entrambe le ricette, ad ogni modo, si basano su un ingrediente essenziale: le uova.
Come fare frittata vegana
Avete pensato di “convertire”il vostro regime alimentare ai principi dell’alimentazione vegana? Credete di dover rinunciare al sapore della frittata? Potreste sbagliarvi.
É opinione piuttosto comune che alcuni ingredienti siano, di fatto, insostituibili e che l’apporto nutritivo delle uova, tra tutti, non possa essere affatto ricavato da qualunque supplente vegan. Altri, sempre più numerosi, potrebbero controbattere con l’assunto che prodotti di origine vegetale possano, anche più degnamente e con meno rischi, sostituire quelli di origine animale.
Senza entrare nel merito del delicato dibattito, ci limitiamo a registrare che ormai il 10% degli italiani si definisce vegano o si nutre esclusivamente con cibi vegan. Cerchiamo di scoprire come possano preparare una frittata, senza sentire nostalgia delle uova.
Se non vi definite vegani, ma siete incuriositi dalla ricerca dell’Università di Harvard sui rischi del consumo delle uova, l’originale variante di un piatto così diffuso potrebbe interessare anche voi.
Come sostituire le uova
Il problema principale, che prescinde dalla preparazione della frittata e anche dall’adesione a un regime alimentare vegano, consiste nella sostituzione delle onnipresenti uova.
Che siate vegani, intolleranti o semplicemente curiosi, capire quale sia il ruolo delle uova nel piatto che volete preparare è la prerogativa per riuscire a sostituirle nel migliore dei modi. Le uova, infatti, assolvono sostanzialmente a due funzioni: una lievitante (nel caso in cui la ricetta ne preveda un largo utilizzo) e una legante (in tutti gli altri casi). La funzione lievitante, nei dolci in particolare, può essere supplita dallo sciroppo d’acero che, poiché naturalmente dolce, sostituisce persino lo zucchero.
Nella frittata, invece, come in altre ricette salate, la funzione delle uova dovrebbe essere quella di legare gli elementi del piatto. Fecola di patate, amido di mais, persino miscele di acqua e malto possono adattarsi a questo ruolo, ma per ottenere la consistenza tipica di una frittata “quasi” tradizionale, occorre puntare sulla farina di ceci.
Qui per vedere nel dettaglio i vari sostituti delle uova.
Ricetta Frittata vegana semplice: una ricetta antica
Prima di proporre le interessanti varianti vegane alla frittata, scopriamo come sostituire le uova con una pastella di farina di ceci e acqua.
Potrebbe stupirvi, ma questa pastella, perfetta nell’accompagnare le verdure, capace di rendere la frittura croccante e molto gustosa, è utilizzata da tempo immemore, in particolare nelle regioni meridionali del nostro paese.
La sua preparazione, semplicissima, prevede pochissimi ingredienti: acqua, una tazza di farina di ceci e un pizzico di sale.
Il composto, una volta che è stato accuratamente mescolato per eliminare eventuali grumi, può essere immediatamente utilizzato, senza alcuna necessita che riposi, esattamente come quello a base di uova.
È quindi ideale anche quando si ha pochissimo tempo da dedicare alla sua preparazione.
Qui per vedere la ricetta nel dettaglio.
Frittata vegana di cipolle: quando il vegan incontra Fantozzi
Qualcuno ricorderà la celeberrima scena del film di Villaggio che immortala Fantozzi davanti alla televisione, mentre è intento a guardare il mondiale di calcio con il piatto che più si adatta al suo tifo indiavolato e al conseguente rutto libero: la “frittatona” di cipolle.
I mantra di Fantozzi per i mondiali vengono proposti a tutti i sostenitori degli azzurri: così un piatto tipico della gastronomia napoletana si presta a diventare un must per tutti i tifosi.
Se vegani, che siate fan sfegatati della nostra nazionale o affezionati cultori della cucina partenopea, preparare la famosa “frittatona” senza uova sarà assolutamente semplice: ottenuto il composto con la farina di ceci, dovrete solo aggiungere la cipolla a fettine sottili o, se volete specchiarvi nella scena de Il Secondo Tragico Fantozzi, a fette più larghe, meglio se con cipolle bianche, abbastanza grandi e piatte.
Qui per vedere la ricetta nel dettaglio.
Frittata vegana con germogli di luppolo: non solo birra e tisane
Bilancia il dolcissimo malto, conferisce il sapore amarognolo, è essenziale nella tenuta della schiuma: il luppolo è certamente l’aroma fondamentale nella preparazione della birra.
Il germoglio, facilmente riconoscibile, era diffuso, nel Medioevo, come sedativo e calmante. Oggi, l’omeopatia ne prevede un ricco utilizzo nella fitoterapia, poiché particolarmente indicato per contrastare stati d’ansia e irrequietezza.
Evoca scenari da pub irlandesi o tedeschi e da farmacie medievali, ma è anche utilizzato in cucina.
Non solo pinte di Guinness e calderoni da speziali, il germoglio di luppolo può facilmente giocare in cucina come contorno, persino per risotti e frittate.
In Friuli, questi particolari germogli, cosiddetti “urticions”, vengono utilizzati come gli asparagi per preparare una delicatissima frittata.
La tradizione della cucina povera italiana, da nord a sud, ne prevedeva l’utilizzo, specialmente in primavera, per molte ricette che trovano un facile corrispettivo vegan: il sapore amarognolo del luppolo viene infatti bilanciato da quello della farina di ceci.
Qui per vedere la ricetta nel dettaglio.