Coca Cola e l’inquinamento da plastica: un futuro preoccupante

Un report di Oceana svela la drammatica previsione di 602 milioni di chili di plastica nel 2030.

Il drammatico report di Oceana

Un recente report di Oceana ha messo in luce un problema allarmante: Coca Cola, il gigante americano delle bevande, è previsto che nel 2030 produrrà ben 602 milioni di chili di plastica, contribuendo in modo significativo all’inquinamento marino. Questa cifra è sufficiente a riempire lo stomaco di circa 18 milioni di balene o, in termini più familiari, a rappresentare 220 miliardi di bottigliette da mezzo litro. La situazione è critica e i dati raccolti da Oceana evidenziano un trend in crescita, con un incremento annuale di oltre 4,13 milioni di tonnellate di plastica prodotta.

Le conseguenze per l’ecosistema marino

L’inquinamento da plastica non colpisce solo l’ambiente marino, ma ha anche ripercussioni sul cambiamento climatico. La plastica, infatti, deriva dalla combustione di combustibili fossili, contribuendo così all’emissione di gas serra. Le microplastiche, particelle di plastica di dimensioni inferiori a 5 millimetri, stanno diventando un problema sempre più pressante. La loro presenza nei mari e nei fiumi è in aumento e il loro impatto sulla salute umana e sull’ecosistema è ancora oggetto di studio. La comunità scientifica è in allerta, poiché l’inquinamento da microplastiche potrebbe avere effetti devastanti a lungo termine.

Le promesse di Coca Cola e le critiche di Oceana

Nonostante le preoccupazioni crescenti, Coca Cola ha dichiarato di essere impegnata a ridurre il proprio impatto ambientale. Nel 2022, l’azienda si era proposta di utilizzare imballaggi riutilizzabili, con un obiettivo del 25% entro il 2030. Tuttavia, nel report di sostenibilità del 2024, tale impegno sembra essere svanito. Oceana critica anche l’approccio di Coca Cola verso il riciclo, sostenendo che l’uso di materiali riciclati per produrre plastica usa e getta non risolve il problema. Matt Littlejohn, a capo dell’analisi di Oceana, ha sottolineato che Coca Cola ha a disposizione infrastrutture di riciclo che potrebbero essere un esempio per l’intera industria, ma non sta sfruttando appieno queste opportunità.

La responsabilità del consumatore

In un contesto così complesso, la responsabilità non ricade solo sulle aziende, ma anche sui consumatori. La scelta di acquistare prodotti confezionati in plastica è fondamentale. Ogni volta che ci troviamo davanti agli scaffali del supermercato, abbiamo l’opportunità di fare scelte più consapevoli. Optare per imballaggi riutilizzabili o prodotti senza plastica può contribuire a ridurre l’inquinamento. È essenziale che i consumatori siano informati e pronti a fare la propria parte per affrontare questa crisi ambientale.

Scritto da Redazione Food Blog

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