Il cavolfiore è un ortaggio appartenente alla famiglia delle crucifere, con il quale è possibile preparare una miriade di piatti diversi. Lo si può cuocere a bollito, al vapore, al forno o in padella, con l’aggiunta di spezie, erbe aromatiche, pomodoro, olive e tanto altro. Indubbiamente, la cottura più versatile è quella in abbondante acqua salata: il cavolfiore cuoce in pochissimo tempo e assume una consistenza morbida e cremosa, grazie a cui è possibile creare piatti deliziosi come vellutate, polpette, burger e frittelle e tanto altro.
Il cavolfiore è di stagione a partire da ottobre, fino ad aprile inoltrato, e come tutte le crucifere rappresenta una vera e propria miniera di sali minerali, vitamine e fibre che gli conferiscono un alto potere saziante, a fronte di un apporto calorico irrisorio.
I cavolfiori grandi possono arrivare a un peso di 2 kg, per cui può capitare che ne avanzi una parte. In tal caso, nessun problema: il cavolfiore può essere tranquillamente riposto in frigorifero e mantiene la sua consistenza morbida e cremosa. Scopriamo insieme quanto tempo può durare e qualche piccolo accorgimento da tenere a mente.
Quanto dura il cavolfiore bollito in frigo?
Il cavolfiore bollito o cotto al vapore si conserva in frigorifero fino a 3-4 giorni. Occorre lasciarlo raffreddare completamente e riporlo all’interno di un contenitore a chiusura ermetica: in questo modo si evitano eventuali contaminazioni (il cavolfiore tende a rilasciare e assorbire facilmente gli odori) e si preserva la sua consistenza morbida.
Potete conservare in frigo anche il cavolfiore bollito e già condito, ma ricordate di consumarlo entro 1 o 2 giorni al massimo, in quanto tende a deteriorarsi rapidamente.