Carapelli condannata per frode alimentare: multa di 230 mila euro

Il Tribunale di Firenze punisce l'azienda per aver venduto olio non conforme come extra vergine.

La condanna di Carapelli

Carapelli, storica azienda olearia fiorentina, è stata recentemente condannata a pagare una multa di 230 mila euro dal Tribunale di Firenze. La sentenza è il risultato di un lungo iter giudiziario iniziato nel 2017, in seguito a segnalazioni delle autorità francesi che avevano riscontrato anomalie in un lotto di olio commercializzato come extra vergine. L’azienda, di proprietà del gruppo spagnolo Deoleo Global dal 2006, ha visto rigettato il proprio ricorso, dovendo inoltre sostenere spese legali per ulteriori 14 mila euro.

Le irregolarità riscontrate

La questione è emersa quando le autorità francesi hanno segnalato la presenza di un “difetto di rancido” nell’olio in questione. A seguito di questa segnalazione, il Ministero delle Politiche Agricole italiano ha avviato un’ispezione, prelevando campioni dello stesso lotto. Le analisi chimiche e sensoriali effettuate nel laboratorio di Perugia hanno confermato le irregolarità, stabilendo che l’olio non rispettava i parametri stabiliti dall’Unione Europea per essere classificato come extra vergine. Di conseguenza, l’olio avrebbe dovuto essere venduto solo come olio di oliva vergine.

Le difese di Carapelli e il verdetto finale

Nonostante la difesa di Carapelli avesse contestato i risultati delle analisi e le normative applicabili, il tribunale ha ritenuto le prove presentate dalle autorità sufficienti per confermare la frode. Le analisi hanno dimostrato che le irregolarità non erano dovute a fattori esterni, come una cattiva conservazione, ma erano intrinseche all’intero lotto di olio. Questo non è il primo episodio controverso per Carapelli: nel 2010, l’azienda era già stata accusata di etichettatura errata da parte del “Davis Olive Center” dell’Università della California e, nel 2019, era stata condannata per pubblicità ingannevole riguardo ad altri prodotti.

Riportiamo, per completezza di informazione una nota interna dell’azienda che sta provvedendo a replicare con solide argomentazioni al fine di ottenere la sospensione del provvedimento:

“L’impegno di Carapelli Firenze nei controlli è da sempre rigoroso e costante, con oltre 45.000 analisi l’anno – sottolinea Silvia Donnini, Public & Legal Affair – Si tratta di un lavoro continuativo effettuato da un panel professionale interno – riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – il quale verifica ogni lotto prima che venga immesso sul mercato e anche con periodici prelievi dai punti vendita, il tutto per garantire la qualità e la soddisfazione dei consumatori. Diversamente il test effettuato con un unico campionamento, a fronte di milioni di bottiglie distribuite ogni anno, non è rappresentativo considerando anche che l’olio è un prodotto vivo le cui caratteristiche sensoriali sono sensibili alle condizioni di conservazione esterne e non controllabili dall’azienda. La qualità e trasparenza sono valori molto importanti per Carapelli e parte della nostra missione come azienda. Per questo lavoriamo e investiamo giorno dopo giorno per la fiducia dei nostri consumatori.”

Scritto da Redazione Food Blog

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