Scoperte archeologiche a Licata: un’anfora svela antiche abitudini alimentari

Un'importante scoperta archeologica illumina le pratiche alimentari degli antichi greci a Licata.

Un’importante scoperta nel cuore della Sicilia

Durante gli scavi archeologici sul Monte Sant’Angelo di Licata, è stata rinvenuta un’anfora che potrebbe fornire preziose informazioni sulle abitudini alimentari degli antichi abitanti della regione. Questo ritrovamento si inserisce nel contesto del “Finziade Project”, un’iniziativa che mira a esplorare e valorizzare il patrimonio archeologico dell’area, sostenuta dal Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e dal Cnr di Catania.

Dettagli sul ritrovamento e le sue implicazioni

L’anfora, rinvenuta in ottimo stato di conservazione, contiene lische di pesce risalenti a oltre duemilatrecento anni fa. Questo ritrovamento è significativo non solo per la quantità di campioni, ma anche per la loro qualità, che permetterà agli esperti di condurre analisi approfondite. Il team di ricerca, guidato dalla paleobotanica Erika Zane e dall’archeozoologa Ester Vaga, si prepara a esaminare questi resti per scoprire le tecniche di conservazione alimentare utilizzate nell’antichità.

Un viaggio nella vita quotidiana degli antichi greci

La scoperta dell’anfora offre uno sguardo affascinante nella vita quotidiana degli abitanti di Finziade, un insediamento greco fondato nel 282 a.C. Gli scavi hanno già portato alla luce edifici residenziali, botteghe artigianali e strutture pubbliche, tra cui un complesso termale e un tempio dedicato alle divinità greche. L’anfora è stata trovata all’interno di quella che si presume fosse un’abitazione privata, suggerendo che la conservazione del pesce fosse una pratica comune tra le famiglie dell’epoca.

Le tecniche di conservazione del pesce nell’antichità

Le analisi chimiche e archeozoologiche potrebbero rivelare se l’anfora conteneva garum o liquamen, due salse molto diffuse nell’antichità, ottenute dalla fermentazione di pesci in salamoia. Il garum era un insaporitore di alta qualità, mentre il liquamen era una versione più economica e torbida. Queste scoperte non solo arricchiranno la nostra comprensione delle pratiche culinarie antiche, ma offriranno anche spunti interessanti sulle dinamiche sociali e commerciali dell’epoca.

Il futuro della ricerca archeologica a Licata

Il progetto di ricerca continua a rivelare nuovi dettagli sulla storia di Licata e delle sue antiche civiltà. Con l’ausilio di tecnologie moderne e metodologie scientifiche, gli archeologi sono in grado di ricostruire le abitudini quotidiane e le tradizioni culinarie di un passato lontano. Le scoperte come quella dell’anfora non solo arricchiscono il patrimonio culturale della Sicilia, ma stimolano anche l’interesse per la storia e l’archeologia, invitando il pubblico a scoprire e valorizzare il proprio passato.

Scritto da Redazione Food Blog

Lascia un commento

Crespelle con funghi e besciamella: un piatto cremoso e avvolgente

Leggi anche