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Origini misteriose del cammello di sfoglia
Il cammello di sfoglia è un dolce tipico della tradizione varesotta, celebrato in occasione dell’Epifania. Le sue origini sono avvolte nel mistero, con leggende che risalgono fino al dodicesimo secolo, quando si narra che Federico Barbarossa rubò le reliquie dei Re Magi. Secondo la tradizione, durante il loro viaggio verso la Germania, le reliquie fecero una sosta a Varese, dove i pasticceri locali crearono un dolce in onore di questo passaggio. Questa usanza è rimasta viva nel tempo, diventando un simbolo della comunità.
La preparazione del dolce
Il cammello di sfoglia è realizzato con una pasta sfoglia modellata a forma di cammello, un processo che richiede abilità e precisione. Gli ingredienti principali sono semplici: burro, farina e acqua. Per ottenere una crosta caramellata, si aggiunge zucchero semolato. La cottura avviene a 180°C per circa 20-25 minuti. Una volta cotto, il dolce può essere farcito con crema pasticcera, panna o cioccolato, a seconda delle preferenze. Questa versatilità ha contribuito alla sua popolarità, rendendolo un dolce amato da grandi e piccini.
Un dolce da condividere
Il cammello di sfoglia non è solo un dolce da gustare, ma rappresenta anche un momento di condivisione. È tradizione prepararlo o acquistarlo entro il 6 gennaio, per festeggiare insieme la Befana con amici e parenti. Che sia semplice o farcito, il cammello è un simbolo di unione e convivialità. Le pasticcerie locali si preparano a soddisfare la domanda, mentre molti scelgono di cimentarsi nella preparazione casalinga, tramandando la ricetta di generazione in generazione. La bellezza di questo dolce risiede nella sua semplicità e nel significato che porta con sé, unendo le famiglie in un momento speciale.