Il Natale in cucina con lo chef Roberto Di Pinto: tradizione e innovazione

Scopri come lo chef napoletano celebra il Natale tra tradizioni culinarie e ricordi familiari.

Un viaggio tra ricordi e sapori

Lo chef Roberto Di Pinto, napoletano di nascita e milanese d’adozione, porta con sé un bagaglio di tradizioni culinarie che affondano le radici nella sua infanzia. Ricorda con affetto i momenti trascorsi in cucina con il padre, mentre si cimentava nella preparazione di piatti tipici delle festività. La sua passione per la cucina è stata alimentata da esperienze in alcuni dei migliori ristoranti del mondo, ma è il legame con le sue origini che continua a ispirarlo, soprattutto durante il periodo natalizio.

Tradizioni culinarie napoletane

Per Roberto, il Natale è un momento di riunione familiare, un’occasione per riscoprire i sapori della sua terra. La cena della Vigilia non può prescindere da un baccalà fritto, un piatto che evoca i ricordi del nonno, venditore di baccalà al mercato di Fuorigrotta. La tradizione continua con piatti come spaghetti alle vongole e insalata di rinforzo, arricchiti da un tocco personale che lo chef non può fare a meno di aggiungere. La sua cucina è un mix di rispetto per le tradizioni e voglia di innovare, rendendo ogni piatto un’esperienza unica.

Il ruolo della famiglia in cucina

Durante le festività, la cucina di casa Di Pinto diventa un vero e proprio palcoscenico. Sebbene sua suocera sia la principale cuoca, Roberto non può resistere alla tentazione di mettere le mani in pasta. Con un occhio attento alle tradizioni, arricchisce la tavola con piatti come panettone gastronomico e minestra maritata, un piatto che rappresenta perfettamente l’unione di sapori e ingredienti. La sua passione per la cucina si riflette anche nella preparazione di piatti per lo staff del suo ristorante, dove ogni assaggio diventa un momento di condivisione e convivialità.

Un Natale all’insegna della convivialità

Roberto Di Pinto non vede l’ora di trascorrere le festività con la sua famiglia, un momento che considera sacro. La sua piccola Giorgia, di soli tre anni, rappresenta il futuro e la continuità di queste tradizioni. La chiusura del ristorante durante le festività è una scelta consapevole, che gli permette di dedicarsi completamente ai suoi cari. Con un sorriso, racconta di come la sua famiglia, pur avendo radici campane e pugliesi, si sia “milanesizzata” nel tempo, portando un tocco di modernità alle celebrazioni. Ma la vera essenza del Natale per Roberto rimane legata ai sapori autentici della sua Napoli, che continuano a vivere nei suoi piatti e nei suoi ricordi.

Scritto da Redazione Food Blog

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