Il cocktail dell’antico Egitto: un viaggio tra botaniche e rituali

Un'analisi sorprendente rivela gli ingredienti di un antico cocktail egiziano.

Un cocktail dall’antichità

Nel cuore dell’antico Egitto, durante l’epoca tolemaica, si praticavano rituali che oggi ci sembrerebbero incredibili. Un recente studio ha rivelato che i cocktail di quel tempo non erano semplici miscele di alcolici, ma piuttosto combinazioni di sostanze botaniche allucinogene e fluidi corporei. Questi rituali, dedicati al dio Bes, erano utilizzati per scopi religiosi e spirituali, creando un’esperienza unica per i partecipanti.

Ingredienti sorprendenti

Lo studio condotto da ricercatori delle università di Florida, Trieste e Milano ha analizzato un vaso di Bes, un oggetto rituale che conteneva tracce di ingredienti straordinari. Tra questi, la ruta siriaca e il loto blu, noti per le loro proprietà allucinogene. Queste piante, insieme ad altre del genere Cleome, erano utilizzate per alterare la percezione e indurre visioni, rendendo il cocktail un’esperienza trascendentale.

Fluidi corporei e fermentazione

Ma non è tutto: i residui analizzati hanno rivelato anche la presenza di fluidi corporei, come latte materno e sangue, che aggiungevano un ulteriore strato di complessità alla bevanda. Questi ingredienti, insieme a sostanze fermentate come lieviti e miele, suggeriscono che il cocktail non fosse solo un semplice drink, ma un vero e proprio elisir di vita, capace di connettere il mondo terreno con quello divino.

Rituali e significato

Le cerimonie in onore di Bes si svolgevano in camere appositamente costruite, dove i fedeli si riunivano per celebrare la fertilità e la protezione delle donne in gravidanza. L’uso di questi cocktail allucinogeni non era casuale, ma parte integrante di un rituale volto a invocare la benedizione della divinità. La scoperta di questi ingredienti ci offre uno sguardo affascinante su come gli antichi egizi percepivano il mondo e la spiritualità.

Scritto da Redazione Food Blog

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