Tajarin al burro di montagna e salvia: un viaggio nei sapori piemontesi

Condividi

Un piatto simbolo della tradizione piemontese

I tajarin al burro di montagna e salvia rappresentano un autentico simbolo della cucina piemontese, un piatto che racchiude in sé la storia e la cultura di una regione ricca di tradizioni gastronomiche. Questo primo piatto, tipico delle domeniche in famiglia, è preparato con ingredienti semplici ma di alta qualità, che esaltano il sapore della pasta fresca. La ricetta, tramandata di generazione in generazione, è stata reinterpretata dallo chef Giovanni Ruggieri, un cuoco che ha saputo unire le tradizioni locali con influenze multietniche.

La preparazione dei tajarin: un’arte da apprendere

La preparazione dei tajarin richiede attenzione e cura. Per iniziare, è fondamentale utilizzare ingredienti freschi e di qualità. La ricetta prevede l’uso di 800 g di farina 00 e farina di semola, mescolate a 6 uova e 5 tuorli. L’impasto deve essere lavorato fino a ottenere una consistenza omogenea ed elastica. Dopo un riposo di mezz’ora in frigorifero, la pasta viene stesa e tagliata in strisce sottili.

Questo passaggio è cruciale per ottenere la tipica forma dei tajarin, che devono risultare leggeri e delicati al palato.

Il condimento: burro di montagna e salvia

Il condimento dei tajarin è altrettanto importante quanto la preparazione della pasta. Giovanni Ruggieri consiglia di utilizzare burro di montagna, che conferisce un sapore unico e avvolgente. Per preparare il condimento, il burro deve essere freddo e tagliato a tocchetti, poi sciolto in padella con un po’ di acqua di cottura della pasta.

La salvia, protagonista indiscussa di questo piatto, viene utilizzata in diverse consistenze: disidratata e sbriciolata, oltre a quella fritta, che aggiunge una nota croccante e aromatica. Questo gioco di consistenze rende il piatto ancora più interessante e gustoso.

Un’esperienza culinaria da non perdere

Assaporare i tajarin al burro di montagna e salvia è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. La vista è catturata dai colori vivaci della salvia e dalla lucentezza del burro, mentre l’olfatto è deliziato dai profumi intensi e avvolgenti.

Infine, il palato viene conquistato dalla delicatezza della pasta e dalla ricchezza del condimento. Questo piatto non è solo un pasto, ma un vero e proprio viaggio nei sapori del Piemonte, un modo per scoprire la tradizione culinaria di una regione che ha molto da offrire.