Sono trascorsi secoli da quando sulle tavole degli imperatori romani venivano serviti preziosissimi dolci guarniti con sottili foglie d’oro.
Il tempo passa ma, come si suol dire, la moda torna. Parliamo di luxury food, cibi costosi e creazioni eccentriche, che dai locali esclusivi di Porto Cervo sono giunti a Milano, finalmente alla portata di tutti (o quasi). Il sushi d’oro ha tutte le carte in regola per diventare una delle tendenze più glamour e lussuose del momento, una perla rara per tutti gli appassionati di cucina giapponese.
A sentir parlare di sushi d’oro viene spontaneo chiedersi tra gli ingredienti siano realmente presenti tracce del metallo prezioso. La risposta è sì, niente trucco niente inganno, vengono utilizzati fogli sottilissimi d’oro purissimo e commestibile, per guarnire i tradizionali nighiri, sashimi e temari di pesce.
L’idea di impreziosire il sushi con l’oro è venuta allo chef Roberto Okabe, di origini nipponiche ma nato in Brasile, titolare di quattro locali, i Finger’s Restaurants, a Roma, Milano e Porto Cervo.
Ed è proprio nella location in Costa Smeralda, che durante l’estate 2019 un facoltoso cliente Arabo ha chiesto che gli venisse servito del sushi estremamente costoso. È nato così, quasi per caso, il sushi d’oro.
Pesce freschissimo e fogli d’oro: l’unione vincente per creare un piatto lussuoso, moderno e raffinato. Alla portata di tutti? Non proprio, ma andandoci piano qualcosa si può assaggiare: tre nighiri sono offerti a 30 euro, una cifra tutto sommato abbordabile, se si prosegue la cena con il menù classico.