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Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International dell’Università di Bologna, il fenomeno dello spreco alimentare in Italia ha raggiunto livelli preoccupanti. Ogni italiano butta via in media 88,2 grammi di cibo al giorno, il che si traduce in circa 617,9 grammi a settimana. Questo dato è particolarmente allarmante nelle regioni del Sud, dove si registrano punte di 713,8 grammi settimanali. I principali alimenti sprecati sono frutta, pane e verdure, contribuendo a un costo annuale di oltre 130 euro per persona.
Le ragioni dietro a questo spreco sono molteplici. La pandemia ha avuto un impatto significativo sulle abitudini alimentari degli italiani, portando a una perdita di buone pratiche come l’acquisto consapevole e la corretta conservazione degli alimenti. Inoltre, la crescente insicurezza alimentare ha costretto molte persone a scegliere prodotti meno costosi e di qualità inferiore, aumentando il rischio di spreco. L’indice FIES di insicurezza alimentare è salito al 13,95%, evidenziando un aumento della povertà e della difficoltà di accesso a cibo sano e sostenibile.
Per affrontare questa crisi, è fondamentale adottare strategie efficaci. Il professor Andrea Segrè ha lanciato una sfida: ridurre lo spreco alimentare a una media di 368,7 grammi settimanali entro il 2030. Ogni piccolo gesto conta, come ridurre di 50 grammi il cibo sprecato ogni settimana. Questo può significare meno frutta e verdura nel bidone della spazzatura e una maggiore attenzione nella pianificazione dei pasti.
L’uso di strumenti come l’app Sprecometro può aiutare a monitorare e ridurre gli sprechi, rendendo il processo più consapevole e gestibile.
È essenziale che le istituzioni e la comunità collaborino per affrontare il problema dello spreco alimentare. Iniziative come la Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, che si tiene il 5 febbraio, sono fondamentali per sensibilizzare e educare la popolazione.
Le campagne di recupero cibo, come quelle promosse da Last Minute Market, sono esempi di come si possa agire concretamente per ridurre gli sprechi e migliorare l’accesso a cibo di qualità per tutti.