Argomento di discussione noto da tempo è quello relativo agli spaghetti alla bolognese: c’è chi pensa che il piatto non esista e chi difende la tradizione storica e culinaria nata da diversi secoli. Infatti, sebbene sia uno dei piatti più noti, sembra che nel capoluogo emiliano non esista. Oggi che la tecnologia dà modo a tutti di esprimere le proprie opinioni liberamente e in tempo reale, i social stanno diventando veri e propri campi di battaglia dove nascono dispute e confronti.
Sui social network ha avuto inizio l’ennesimo dibattito sull’argomento: il sindaco di Bologna Virginio Merola ha pubblicato una fotografia con scritto “Sto collezionando foto di #spaghettiallabolognese in giro per il mondo. Questa arriva da #Londra.” La fotografia rappresenta una lavagna fuori da un locale con scritto “specialità della casa, spaghetti bolognese, 6.95 sterline”. Con il suo tweet, il primo cittadino invita tutti gli utenti a condividere nei propri profili foto “fake” con l’obiettivo di denunciarle.
Merola dà vita, ironicamente, a un gioco social attraverso cui individuare esempi di piatti “fake” relativi al piatto più famoso nel mondo, non riconosciuto dalla tradizione culinaria di Bologna. Iniziano così le prime risposte al tweet del sindaco che assecondano la sua denuncia. Gli attacchi sono arrivati dal popolo del web e non solo.
Il post è stato immediatamente criticato da Giulio Biasion, direttore editoriale Edi House, oltre che Presidente del Club dei sapori, membro Balla degli spaghetti alla bolognese. Egli ha voluto porre l’attenzione dei suoi lettori su un duplice fronte: da una parte ha evidenziato come i politici italiani tendano a non interessarsi e impegnarsi per risolvere i problemi delle proprie città; dall’altro lato ha contestato il fatto che il primo cittadino bolognese non si renda conto dell’esclusività che questo noto piatto ha nel mondo e, di conseguenza, del valore che il brand può avere a vantaggio della città e, di conseguenza, dell’Italia.
Secondo Biasion, quindi, la città di Bologna rappresentata dal suo primo cittadino dovrebbe soltanto trarre vantaggi positivi grazie alla presenza del brand; potrebbe essere facilmente valorizzata nell’ottica in cui non si sottovalutassero le risorse a disposizione.
Riguardo alla vicenda è intervenuto anche Gianluigi Mazzoni, portavoce del Comitato per la promozione della vera ricetta degli Spaghetti Bolognesi. Ha voluto ricordare che tre anni fa è stata depositata la ricetta dei veri spaghetti alla bolognese, diffusa dai primi anni del Novecento: nei giorni feriali si usava unire il ragù rimasto dal condimento delle tagliatelle con salsiccia di maiale e piselli, creando un nuovo condimento molto saporito da accompagnare agli spaghetti. Questa ricetta è stata successivamente proposta in numerosi eventi in Italia e all’estero ed è una sorta di rieducazione dei vari condimenti che nei vari Paesi del mondo usano sugli spaghetti.