Sapete se il pesto dopo la scadenza si può mangiare, oppure ci sono rischi? Scoprite se si può e quali potrebbero essere i sintomi del pesto scaduto.
Il pesto, uno dei condimenti più utilizzati in cucina, riporta sul proprio vasetto la sua data di scadenza. Capita però che se notiamo che la data è passata ci chiediamo se si può mangiare ancora. La sicurezza alimentare, infatti, è fondamentale per la nostra salute, pertanto è importante fare scelte ponderate e sicure riguardo al cibo che mangiamo.
La data di scadenza sulle etichette dei prodotti alimentari offre una stima di quanto tempo il cibo manterrà le sue qualità migliori in termini di sapore e nutrienti.
Tuttavia, non è necessariamente una data oltre la quale il cibo diventa automaticamente dannoso per la salute. Soprattutto per i prodotti conservati, come il pesto in vasetto non aperto, la data di scadenza può sovente essere un’indicazione conservativa. Ecco alcuni consigli.
Quando vedete un vasetto di pesto scaduto, la prima cosa è verificare l’integrità del contenitore. Se il vasetto è gonfio, presenta perdite, danni o il coperchio bombato, ciò può indicare la presenza di batteri pericolosi, come il botulino nel pesto, e in questo caso, il prodotto non dovrebbe essere consumato.
Se il vasetto è intatto, il passo successivo è ispezionare visivamente il pesto.
Il pesto è composto da basilico, olio d’oliva, pinoli, formaggio e aglio: tutti ingredienti che posseggono naturalmente una certa durata di conservazione. L’olio d’oliva, ad esempio, è un conservante naturale che aiuta a mantenere il pesto più fresco per un periodo prolungato. Aprite quindi il vaso e osservate il colore del pesto: un cambio di colore può essere un segnale di ossidazione o di crescita microbica.
Anche se il colore più scuro del pesto non indica necessariamente che è diventato nocivo, può influire sul gusto.
Passate alla prova odore. I cibi deteriorati spesso sviluppano un odore sgradevole che ti avvisa della loro inadeguatezza al consumo. Se il pesto scaduto odora come dovrebbe, senza sentori acidi o marci, questo è un segno positivo. In ogni caso, l’olfatto da solo non può garantire la sicurezza alimentare del prodotto, ma può essere un utile indicatore iniziale.
Il pesto è una delle salse più amate e versatili della cucina italiana pertanto è fondamentale sapere quando scade e se si può mangiare anche dopo la scadenza. Solitamente, se conservato in frigorifero in un contenitore ermeticamente chiuso, il pesto fatto in casa può durare da 5 a 7 giorni.
Il pesto industriale ha una scadenza che può variare notevolmente.
I vasetti non aperti hanno una data di scadenza indicata sulla confezione, che può variare da alcuni mesi fino a un anno. Una volta aperto, il pesto va conservato in frigorifero e consumato entro poche settimane, seguendo le indicazioni del produttore. Quali sono i sintomi del pesto scaduto?
Se il pesto scaduto odora come dovrebbe, senza sentori acidi o marci, questo è un segno positivo. In ogni caso, l’olfatto da solo non può garantire la sicurezza alimentare del prodotto, ma può essere un utile indicatore iniziale.