Scottiglia: il cacciucco di carne della tradizione toscana

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Origini e tradizione della scottiglia

La scottiglia è un piatto tradizionale della Toscana, in particolare delle pendici del Monte Amiata. Questo stufato di carne, noto anche come “cacciucco di carne” o “cacciucco del Casentino”, presenta una somiglianza con il famoso cacciucco livornese, ma si distingue per la sua preparazione e ingredienti. Le origini della scottiglia sono antichissime, risalenti addirittura all’epoca medievale o etrusca, e rappresentano un’importante testimonianza della cultura gastronomica toscana.

Ingredienti e preparazione

La ricetta della scottiglia prevede l’uso di diverse carni, come coniglio, pollo, maiale e agnello. La preparazione inizia con la cottura delle carni in un soffritto di carote, aglio e cipolla, arricchito da alloro e peperoncino. Dopo aver rosolato le carni, si sfuma con vino rosso e si aggiunge passata di pomodoro e brodo. La cottura avviene a fuoco lento per circa un’ora, permettendo ai sapori di amalgamarsi e creare un piatto ricco e sostanzioso.

La ricetta della scottiglia

Per preparare la scottiglia, inizia tagliando a pezzetti le carni. Tritare uno spicchio di aglio, mezza cipolla e una piccola carota. Rosolare il trito in una pentola di coccio con 2-3 cucchiai di olio, una foglia di alloro e un peperoncino. Quando le verdure iniziano a dorarsi, aggiungere la carne e rosolarla per 6-10 minuti. Sfumare con un bicchiere di vino rosso, quindi aggiungere 2-3 cucchiai di passata di pomodoro o pomodori freschi a pezzetti.

Infine, bagnare con il brodo, salare e cuocere a fuoco lento con il coperchio per 50-60 minuti. Questo piatto è ideale da servire in occasioni speciali o durante i pranzi in famiglia, portando in tavola un pezzo di storia toscana.