Scopri come gli scarti della birra possono diventare risorse sostenibili per il futuro.
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La produzione di birra genera una quantità significativa di scarti, in particolare le trebbie, che rappresentano l’85% dei materiali di scarto. Ogni litro di birra produce circa 200 grammi di trebbie, accumulando annualmente circa 37 tonnellate a livello globale. Tradizionalmente, queste trebbie vengono utilizzate per il foraggio animale o per la produzione di biogas, ma il loro potenziale va ben oltre. Recenti sviluppi nel settore della sostenibilità hanno dimostrato che le trebbie possono essere trasformate in prodotti innovativi e sostenibili, come bevande vegetali e tessuti.
Una delle applicazioni più promettenti delle trebbie è la produzione di latte vegetale. Birrifici come Anheuser-Busch InBev e Molson Coors hanno avviato progetti per sviluppare bevande a base di orzo, che non solo riducono gli sprechi, ma offrono anche un’alternativa nutriente. Queste bevande contengono il 25% di zuccheri in meno rispetto ad altre bevande a base di cereali, rendendole un’opzione più sana per i consumatori.
La startup Upgrain ha anche introdotto un sistema di elaborazione delle trebbie in fibra edibile, dimostrando che la creatività e la tecnologia possono trasformare i rifiuti in risorse preziose.
Le trebbie non sono solo utili per l’alimentazione; possono anche essere utilizzate per creare tessuti sostenibili. La startup Arda Biomaterials ha sviluppato un materiale simile all’ecopelle a partire dalle fibre delle trebbie, utilizzando il colore naturale dei cereali per evitare l’uso di coloranti chimici.
Questa innovazione non solo riduce i rifiuti, ma offre anche un’alternativa sostenibile alla pelle tradizionale, contribuendo a una moda più responsabile. Con la crescente domanda di materiali sostenibili, le trebbie potrebbero diventare una risorsa chiave per l’industria tessile.
Un’altra frontiera interessante è la creazione di bioplastiche a partire dagli scarti della birra. L’Università di Perugia sta lavorando a un progetto innovativo, il Polymeer Project, che mira a sviluppare una bioplastica resistente utilizzando le trebbie senza necessità di un processo di essiccazione dispendioso.
Questo approccio potrebbe ridurre significativamente l’impatto ambientale associato alla produzione di plastica tradizionale, offrendo una soluzione sostenibile per affrontare la crisi della plastica. La coordinatrice del progetto, Assunta Marrocchi, sottolinea l’importanza di sfruttare questa materia prima incredibile, data la sua ampia disponibilità.