I Colli veneti, a pochi minuti di macchina da Padova, la città del Santo rappresentano un vero e proprio patrimonio naturalistico e storico culturale.
Questi luoghi, testimoni di una storia secolare che comincia già in epoca preromana, custodiscono tutta la ricchezza di un patrimonio enogastronomico unico.
Qui si sposano, infatti, le peculiarità del terreno di origine vulcanica, caratterizzato dalla macchia mediterranea, e l’esperienza e le conoscenze di una cucina che nel corso dei secoli è andata stratificando usi e saperi diversi. Le abilità culinarie di queste zone sono state capaci di coniugare le necessità e le possibilità della cultura contadina con le influenze più mondane e cosmopolite della vicina Padova.
Qualità unica e pratiche profondamente rispettose e consapevoli delle ricchezze che il territorio può offrire, hanno dato vita, unite, a una cucina che si nutre delle influenze della cultura veneta. Per questo è profondamente legata alla terra e alla tradizione e, allo stesso tempo, sa rendere omaggio a ciò che la zona dei colli euganei gli dona.
Da qui la creazione di prodotti che sanno parlare di queste terre, della loro storia, dell’incanto dei borghi e della bellezza dei panorami.
Provare i piatti tipici della tradizione veneta in una delle molte trattorie che si trovano tra il verde delle colline padovane significa vivere un’esperienza unica. È un modo per perdersi tra i filari di vite che si adagiano sui loro fianchi, ascoltare il dolce ronzio delle api che producono il miele dei colli o lasciarsi abbagliare dal riflesso del sole sulle foglie dli ulivi da cui, da secoli, si ricava un olio che oggi è tutelato dalla denominazione di origine controllata (D.O.C).
Nella scelta di un agriturismo o di una trattoria in cui fermarsi per prendere una pausa durante una giornata di scoperta ed esplorazione di questi luoghi meravigliosi è quindi importante tener conto di alcuni accorgimenti.
Innanzitutto, ricordarsi di preferire quei ristoranti che curano la scelta dei loro prodotti privilegiando quelli a chilometro zero. Ma anche farsi tentare da chi, così come fanno Roberto e Francesca Damiani della Villetta da Roberto, decidono un menu ispirato alle stagioni. Così facendo si rispettano i ritmi e i tempi della terra e si preparano dei piatti che sanno dischiudere davvero tutti i sapori e profumi dagli ingredienti utilizzati.
Ma parlare di enogastronomia dei colli euganei significa menzionare i prodotti nei quali si riflettono le caratteristiche e le qualità di questa zona.
Il brodo di giuggiole, liquore prodotto ad Arquà Petrarca precisamente a partire del frutto del giuggiolo, è testimone di tutta la ricchezza del patrimonio linguistico italiano. Quest’espressione infatti appare già nel 1600 e oggi fa parte della tradizione culturale della penisola da nord a sud.
Gustarsi un bicchiere di brodo di giuggiole a fine pasto significa immergersi profondamente nella storia di questi luoghi ma anche nell’essenza della lingua e della letteratura italiana. Come suggerisce il suo nome, Arquà Petrarca è un borgo tra le cui vie aleggia lo spirito della bellezza che il poeta delle “chiare, fresche e dolci acque” ha saputo esprimere con i propri versi.
Ma il brodo di giuggiole è solo una delle molte specialità dei colli euganei.
“El Schissotto” è un pane tradizionalmente preparato e consumato in questa zona. Si tratta di un pane “schiacciato” perché preparato senza lievito e caratterizzato così da una tipica forma bassa e allargata.
El schissotto vede nel suo impasto, oltre ai tipici ingredienti – acqua, farina e sale– anche grasso d’oca e burro o strutto. Cucinato nel camino sotto un coperchio coperto dalla brace va generalmente consumato con formaggi e insaccati a testimonianza di un uso contadino che necessitava di alimenti capaci di fornire l’apporto energetico per affrontare una giornata di lavoro nei campi.
A Montgnana, uno dei borghi più belli d’Italia si produce, invece, il prosciutto Veneto Berico Euganeo, D.O.P.
Questi sono solo alcuni dei prodotti che è possibile assaporare nei colli euganei. Molti altri quali gli asparagi, le ciliegie, i piselli o le castagne, aspettano di essere scoperti ed assaggiati.