Rumtopf trentino: storia della bevanda

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Andare in Trentino permette di ammirare paesaggi incredibili e che difficilmente si possono scorgere in altri posti del mondo.

Tra le tradizioni più importanti di questa regione non può che esserci quella gastronomica col Rumtopf trentino ad occupare una posizione di rilievo. Una preparazione che risale a tempi passati e che rientra nel novero di quelle pratiche intramontabili in aree di montagna come questa.

Rumtopf trentino: cos’è

Bisogna sapere che il Rumtopf rientra tra le pietanze tipiche del Trentino molto care alla popolazione locale. Infatti ci sono ancora oggi famiglie della Valsugana che lo preparano secondo la ricetta tradizionale.

Questo è un procedimento che permette di conservare, mese dopo mese, la frutta fresca di stagione: questa viene macerata nello zucchero in un bagno a base di rum (temperatura ideale attorno ai 50 gradi).

Vengono adoperati dei vasi appositi in terracotte e nei mesi tra aprile ed ottobre vengono aggiunte varie tipologie di frutta fresca stagionale matura. Secondo le usanze tipiche del popolo trentino questa lunga maturazione permetteva di avere la frutta raccolta nel periodo migliore dell’anno, ovvero quello natalizio.

Una versione alcolica che perciò ben si accompagna ai cibi calorici delle feste di Natale. Il vaso tipicamente usato viene chiamato Rum Top e si caratterizza per essere abbastanza largo con una capienza fino a 5 litri.

Come funziona

Fino a qualche tempo fa tale pratica veniva considerata semplicemente un sistema di conservazione. In realtà, grazie a questo metodo, si può mangiare frutta fresca al sapore di rum nella stagione invernale.

  1. Quasi ogni mese il vaso viene aperto e all’interno viene immessa della frutta nuova. Chiaramente questa va lavata prima, tagliata ed è meglio non sbucciarla così che avvenga la macerazione. Attenzione anche allo zucchero che non deve mai essere troppo abbondante ed è fondamentale rispetti la proporzione di un 50% rispetto al peso della frutta.
  2. Dopo un’ora dall’aggiunta dello zucchero bisogna passare all’aggiunta del rum facendo però molta attenzione che arrivi ad un dito al di sopra della frutta.

    Il vaso va riempito fino ad un massimo dell’80% del suo volume mese dopo mese.

Storia

Un’esperienza unica, così come testimoniabile dai numerosi turisti che hanno avuto modo di assaggiare la frutta derivata dal Rumtopf.

Utile anche per coinvolgere le persone non residenti qui, per scoprire le usanze del luogo. Una tradizione che ha fatto la storia del territorio e che affonda le sue radici in tante famiglie valsuganotte. Mediamente è stato stimato che una famiglia possa arrivare a produrre anche 20 litri di Rumtopf.

L’apertura del vaso avviene solitamente alla fine del pasto domenicale in segno dell’inizio della festa. Ecco perché ciò avviene alla prima domenica d’Avvento, in preparazione del Natale.

Il mestolo viene affondato facendolo ruotare delicatamente facendo in modo che il contenuto sia un’esaltazione di sapori vari.

Una porzione di frutta si può versare all’interno di ciotole per dessert o macedonia con l’aggiunta, per chi lo gradisca, di rum a freddo. Questo, in quanto prodotto tipico del Trentino, viene realizzato anche da diverse aziende di questa regione. L’obiettivo è quello di far capire in tutto il mondo quanto.

l’eccellenza di un territorio così ricco, possa diventare un tesoro dal punto di vista alimentare.