Scopri le nuove regole dell'UE per combattere gli sprechi alimentari entro il 2030.
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Il food waste, o spreco alimentare, rappresenta una delle sfide più gravi per l’Unione Europea, con costi che raggiungono i 132 miliardi di euro all’anno. Questo fenomeno non solo ha un impatto economico significativo, ma solleva anche questioni etiche, considerando che milioni di persone in Europa non possono permettersi un pasto completo ogni giorno. Nel 2022, l’UE ha registrato quasi sessanta milioni di tonnellate di cibo sprecato, un dato allarmante che ha spinto le istituzioni europee a intervenire con nuove normative.
Nel tentativo di affrontare questa crisi, l’Unione Europea ha proposto di ridurre gli sprechi alimentari del 30% entro il 2030. Questa misura coinvolgerà vari attori della filiera alimentare, tra cui produttori, ristoranti e famiglie. La normativa, attualmente in fase di approvazione, prevede che le singole nazioni adottino misure concrete per prevenire gli sprechi e facilitare le donazioni di cibo non venduto. Tuttavia, è importante notare che le regole non entreranno in vigore immediatamente, ma solo dopo l’approvazione finale e la loro attuazione da parte dei vari stati membri.
Secondo i dati, circa il 54% degli sprechi alimentari proviene dalle famiglie, con una media di 72 kg pro capite. Le aziende agricole e l’industria alimentare contribuiscono anch’esse al problema, ma sorprendentemente, la produzione primaria è stata esclusa dalle nuove normative per evitare di danneggiare economicamente il settore agricolo. Questo solleva interrogativi sulla reale efficacia delle misure proposte, poiché le perdite di cibo alla fonte ammontano a quasi 90 milioni di tonnellate, secondo il WWF.
Le nuove normative hanno suscitato dibattiti accesi. Alcuni esperti ritengono che gli obiettivi siano troppo modesti rispetto alle ambizioni iniziali del Parlamento Europeo, che aveva proposto riduzioni più significative. Tuttavia, altri sostengono che questi siano i primi obiettivi legalmente vincolanti al mondo, un passo importante verso la sostenibilità. La sfida ora sarà garantire che le misure siano effettivamente implementate e che tutti gli attori coinvolti si impegnino a ridurre gli sprechi alimentari.