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Avete mai sentito parlare del ramolaccio, un tipico e particolare ravanello detto d’inverno? Scoprite in questo articolo cos’è il ramolaccio e come si coltiva ma anche le sue proprietà!
Probabilmente non avrete mai sentito parlare del ramolaccio ossia un particolare ravanello tipico della cucina del Nord Europa e asiatica anche se negli ultimi anni, sta diventando popolare nel nostro Paese per le sue caratteristiche. Ma allora cos’è questo ramolaccio, e quali sono le sue origini?
Parliamo semplicemente di una radice, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, conosciuta anche con il nome di ravanello d’inverno! Può essere dal bianco al nero a seconda delle varietà e, rispetto al classico ravanello rosso, ha un sapore più piccante e pungente.
E’ differente anche per le sue dimensioni che sono più grandi e una forma cilindrica. Le varietà più chiare hanno una consistenza leggermente più morbida. Il ramolaccio poi resiste anche ai climi rigidi essendo tipico proprio del Nord Europa e quindi può essere coltivato tutto l’anno nell’orto ma anche sul balcone, in vasi profondi.
Il ramolaccio, come detto, sta diventando popolare anche nella cucina mediterranea proprio per le sue alte e benefiche proprietà.
Questo ortaggio ha caratteristiche simili al ravanello. Perfetto anche per chi è a dieta date le sue pochissime calorie ha anche vitamine del gruppo B e C e sali minerali.
Inoltre il ramolaccio presenta benefici sfruttati in fitoterapia, come proprietà diuretiche, depurative, antispasmodiche, calma la tosse e favorisce il sonno. Infine, riesce a stimolare la digestione e l’appetito!
Sapore particolare e piccantezza tipica del ravanello, ecco come si presenta al palato questo ortaggio.
Ciò non ne limita comunque l’uso in cucina, anzi: tagliatelo a listarelle sottili e unitelo alla vostra insalata, oppure lessatelo e fatelo saltare in padella per assicurarvi un contorno gustoso da affiancare a un piatto di carne di maiale.
In alternativa conservate il ramolaccio sott’aceto, potete decidere di usare delle delle listarelle di radice sbollentate oppure provate a preparare il cren tritandone finemente la polpa. Se il sapore del ramolaccio risulta troppo forte tenetelo un paio d’ore sotto aceto e vedrete che l’assaggio sarà molto più piacevole.