Come tutti i prodotti alimentari anche la pasta scade seguendo la data riportata sulla confezione.
Ma quanto tempo dopo la scadenza, si può mangiare lo stesso? Ecco i consigli da seguire.
Capita spesso che quando si segue la data di scadenza della pasta la si getta talvolta inutilmente. Per evitare sprechi alimentari, è bene sapere quanto tempo dopo la scadenza si può mangiare la pasta. L’alimento più utilizzato e amato nel nostro Paese, dura circa due anni dopo la data di scadenza riportata sulla confezione, mentre invece la pasta fresca dura dai 4 ai 5 giorni.
Tra le caratteristiche della pasta rientra, infatti, proprio la sua lunga conservazione, dovuta al fatto che essa presenta una percentuale di umidità estremamente bassa, pari al 12,5%. La quasi assenza di carica batterica o microbica è la caratteristica che permette a tale cibo di durare così a lungo, non a caso la normativa impone ai produttori di pasta di riportare la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” e non “da consumare entro il”.
Ricordate però che la durata della pasta è legata anche alle modalità di conservazione e alla sua preparazione. Se la si vuole mantenere fresca più a lungo, è meglio tenerla nel suo contenitore e in un luogo non umido. Se la confezione viene aperta, la pasta deve essere conservata correttamente.
Nel caso di confezioni aperte, con data di scadenza ormai oltrepassata, la pasta deve essere buttata perché saranno presenti batteri in proliferazione.
La pasta va gettata anche se la confezione sia chiusa ma gonfia o nel caso di pasta che abbia cambiato il suo originario colore.
Come visto in precedenza la pasta rientra in quei prodotti alimentari che praticamente non scadono mai, infatti, può essere mangiata anche fino a due anni o due anni e mezzo dalla data di scadenza.
Ma cosa succede se mangiamo la pasta scaduta?
Mangiare pasta scaduta da diversi mesi non provoca particolari problematiche di salute, né intossicazioni alimentari, tuttavia può succedere che, se è trascorso molto tempo dalla data di confezionamento, essa può perdere le sue proprietà organolettiche originali.
Ciò significa che il suo gusto potrebbe essere meno intenso, tuttavia una volta cotta la carica batterica sarà completamente annullata. Ovviamente mangiare pasta scaduta da 4 anni o più non è indicato, infatti, se è trascorso un periodo di tempo superiore ai 36 mesi, è preferibile riciclare la pasta invece di gettarla.