La domenica è il giorno di festa per eccellenza, la tradizione italiana vuole che questo giorno sia dedicato al buon cibo e venga trascorso in famiglia.
Generalmente in questa occasione si riuniscono i parenti di diverse generazioni, dai nonni ai nipoti più giovani; si imbandiscono le tavole di prelibati manicaretti e si condivide tutti insieme l’amore per la casa e per la buona cucina. Sono diverse le ricette invernali da poter preparare per il pranzo della domenica, cambiano a seconda della regione di provenienza e dei gusti di ognuno.
Esistono tantissime ricette tradizionalmente legate a questo evento.
In genere si tratta di preparazioni piuttosto elaborate e complesse, caratterizzate da ingredienti ricercati e condimenti abbondanti. Tra i piatti più noti del pranzo della domenica vi sono le lasagne al forno, i cannelloni ripieni, le melanzane alla parmigiana, il pollo al forno con le patate, l’arrosto (di agnello, maiale, vitello) e tantissime altre.
Tra le varianti che più influenzano i pranzi della domenica italiani vi è senza dubbio la componente regionale.
A seconda della zona, infatti, i piatti legati a questo evento cambiano. Ecco perché ad esempio in alcune aree della penisola si mangia la pasta al forno, mentre in altre si gusta un delizioso brodo di carne con cappellacci o tortellini.
Ogni regione, inoltre, propone numerose varianti di una stessa ricetta e diversi processi di preparazione. Secondo l’Emilia Romagna, ad esempio, un ragù non può essere definito tale se non deriva da una cottura di almeno 6 ore, mentre nel Lazio l’agnello va fatto rigorosamente al forno. Insomma non esiste una versione univoca di un’unica ricetta.
Al Sud sicuramente vengono preferite ricette cariche di preparazione e dai condimenti “strong” come le melanzane alla parmigiana, fritte una ad una prima di essere utilizzate nella ricetta finale, oppure i panzerotti pugliesi, ripieni tradizionalmente di pomodoro e mozzarella e poi fritti nell’olio bollente.
Nell’Italia centro-settentrionale, invece, brodi e tortelli la fanno da padrone. In questo caso il brodo deve essere fatto di carne (gallina, pollo, bollito, ecc.) e lasciato andare a lungo in cottura.
Successivamente viene utilizzato accompagnato da pasta all’uovo (ripiena e non), mentre la carne viene assaporata condita con olio, sale e limone a crudo.
Gli arrosticini, invece, sono una tipica preparazione cara all’Abruzzo, ma molto apprezzata anche nel resto d’Italia. Si tratta di spiedini realizzati con bocconcini di carne d’agnello da cuocere sulla brace del camino e da mangiare uno dopo l’altro, magari accompagnati da olio piccante a crudo o salse speziate.
Non mancano poi torte salate e timballi per tutti i gusti, realizzati spesso per non sprecare e buttare alimenti.
Nel pranzo della domenica, ovviamente, non possono mancare i dolci.
Il grande classico sono le “paste“, comperate nella pasticceria di fiducia e offerte ai commensali. Ovviamente, però, non vengono trascurati i dolci fatti in casa, come le crostate della nonna oppure il tiramisù. Ovviamente, anche per quanto riguarda i dolci, ogni regione ha le sue preferenze e le sue tradizioni.
L’Italia dal punto di vista enogastronomico offre uno spaccato vastissimo, nel quale ancora oggi i pranzi della domenica rappresentano un punto fermo della tradizione.
Nonostante l’epoca moderna, dove tutti vivono ritmi frenetici e veloci, la domenica viene ancora oggi considerata la giornata “sacra” da dedicare alla propria famiglia, per staccare dal lavoro e passare il tempo con le persone davvero importanti, sperando che tale tradizione continui a durare ancora a lungo.