Il pinzimonio di verdure rappresenta uno dei piatti più tradizionali per portare un po’ di sana alimentazione sulle tavole italiane.
Si tratta infatti di un grande classico per servire le verdure crude, che vengono presentate generalmente tagliate a bastoncini oppure a piccoli pezzi.
Oltre ad essere una preparazione particolarmente sana, è molto versatile: è ideale da servire come antipasto sfruttando presentazioni creative e originali, oltre che un ottimo modo per portare un tocco di colore sulla tavola.
Una curiosità riguarda il nome di questo piatto: “pinzimonio” non è l’unico termine con il quale si indica questa preparazione.
Esistono infatti svariate alternative: la prima nonché la più nota è “cazzimperio“. Un termine di derivazione romana, le cui origini sembrano tutt’ora incerte: l’ipotesi più accreditata vuole che sia un adattamento dalla forma italiana arcaica “cazza“, parola che indica il mestolo.
Il profilo nutrizionale di questo snack o antipasto tutto italiano è legato sicuramente alle verdure che si vogliono impiegare. Esistono alcuni ortaggi che si prestano meglio di altri, non solo per l’aspetto cromatico, che comunque come anticipato riveste una determinata importanza, bensì anche per quel che riguarda i nutrienti.
Ad esempio, le carote sono perfette, così come i ravanelli, i cuori di finocchi, le coste di sedano. Si ha così un ottimo contenuto in termini di vitamina A, K e potassio, nonché di poteri diuretici e depurativi.
Queste verdure riescono ad appagare il palato grazie all’abbinamento con l’olio, a sua volta molto salutare e fonte di grassi buoni per l’organismo, e dall’altro a migliorare l’apporto nutritivo.
Si tratta dunque di un’alternativa molto sana rispetto ai classici antipasti della tradizione e andrebbe sempre prevista sulla tavola moderna.
Per realizzare la versione classica, è necessario concentrarsi a fondo sulla preparazione della salsa, che deve essere sempre realizzata a crudo. La ricetta basica prevede un mix sapiente di sale, pepe e olio d’oliva.
A questi tre ingredienti che dunque non possono mancare in nessuna variante si aggiungono nella maggioranza delle versioni anche degli acidificanti, che ben si sposano con l’untuosità dell’olio.
La scelta sulla quale molti si dividono è quella che vede da una parte l’aceto e dall’altra il limone. Quest’ultimo conferisce un sentore sicuramente più agrumato, mentre l’aceto sa stupire con quella nota di esteri, simile al vino, che risulta particolarmente gradevole soprattutto per coloro che non amano particolarmente l’agrume.
In qualsivoglia modo si sceglie di conferire acidità al pinzimonio, il procedimento per ottenere quella deliziosa salsa altro non è che un’emulsione molto casalinga.
Va effettuata sempre con una forchetta, i cui rebbi sostituiscono perfettamente gli strumenti elettronici e ottengono, grazie al movimento del polso, una precisione ottimale.
Esistono alcune versioni accettate dalla gastronomia regionale italiana che rendono il pinzimonio decisamente più corposo. Ad esempio, la versione siciliana prevede la presenza di svariati ingredienti, tra cui il pomodoro pelato, che dà alla salsa un caratteristico colore rosso, e degli spicchi d’aglio tritato, che regalano sapore.
Per aumentare la freschezza si aggiunge la menta e, infine, per mantenere l’emulsione molto fluida si aggiunge un po’ d’acqua: questo passaggio è necessario vista la presenza di ingredienti che possono andare a modificare la consistenza del pinzimonio.
Ad ogni modo la versione base può essere arricchita da molti ingredienti per chi vuole sbizzarrirsi: tanti prediligono l’aggiunta di qualche cucchiaino di senape, nella versione in grani, che regala una consistenza tutta particolare.
Molti invece aggiungono rosmarino e scorza di limone, che aumentano la nota aromatica della salsa. O ancora, per renderla più cremosa si può aggiungere dello yogurt.