Pesce per sushi, i migliori tipi

Tag: sushi
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Il sushi nasce come metodo di conservazione del pesce, vediamo di seguito pesce per sushi : i migliori tipi.

Il pesce nel V secolo a.C. veniva fatto fermentare tra il riso ed il sale per una migliore conservazione. Successivamente venne aggiunto l’aceto di riso, tutt’oggi presente nella ricetta.

In Giappone è un piatto quotidiano da secoli, in Europa i sushi bar ed i ristoranti giapponesi si stanno diffondendo sempre di più ed assieme a loro anche il desiderio di preparare del buon sushi anche in casa. Vediamo allora pesce per sushi, i migliori tipi.

Tra le regole più importanti da tenere in considerazione c’è quella del pesce freschissimo. Se si ha un venditore di fiducia il problema non si pone, altrimenti si pone il problema di riconoscere il pesce fresco. La carne del pesce deve essere soda, se viene premuto un dito su di essa, l’impronta non deve rimanere. Altro trucco per riconoscere il pesce fresco è quello di prendere il pesce in mano e tenerlo verticalmente, se rimane rigido è fresco, se tende ad accasciarsi non lo è.

L’occhio deve essere brillante e sporgere, se è affossato il pesce non è fresco.

Tra i tipi di pesce per il sushi, il primo posto sicuramente spetta al tonno. Il tonno ideale per preparare il sushi è la specie rossa. Oltre al tonno si possono utilizzare salmone, sarda, branzino, orata, calamaro, gamberi e anguilla. Molto dipende dai gusti personali.

Per consumare il pesce crudo è necessario che questo sia stato abbattuto, ovvero che venga portato velocemente a basse temperature.

Il pesce prima di essere preparato e consumato per il sushi deve essere lasciato in congelatore a -20° per 24 ore. Questo per evitare di mangiare le larve di Anisakis, un parassita che si nasconde nelle carni dei pesci e molto pericoloso se ingerito. Oltre al congelamento è sempre raccomandabile bollire un po’ il pesce.