La pastiera va in frigo? Consigli e accorgimenti

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La pastiera è un classico dolce napoletano che viene preparato il Giovedì Santo e servito la domenica di Pasqua.

La ricetta tradizionale ha origini antichissime e ha subito innumerevoli variazioni nel corso del tempo, tant’è che ad oggi è quasi impossibile trovare una pastiera che sia identica alle altre: ogni famiglia custodisce la sua ricetta, con dosi e ingredienti che possono variare sensibilmente. In linea di massima, la pastiera si ottiene a partire da un friabile guscio di pasta frolla, che viene farcito con una deliziosa crema di ricotta zuccherata, grano cotto nel latte, canditi e uova.

Alla ricetta classica si aggiungono tante altre varianti, come la pastiera al cioccolato e la pastiera vegana senza latte e uova. Se decidete di preparare la pastiera in anticipo come da tradizione, è importante che teniate a mente alcuni accorgimenti affinché il dolce non perda il suo sapore, il suo profumo e la sua consistenza originaria. Ecco i migliori metodi di conservazione per mantenere deliziosa e aromatica la pastiera come appena sfornata!

La pastiera va in frigo oppure no?

Se è la prima volta che preparate la pastiera, è lecito che vi chiediate come poterla conservare al meglio. Sia che decidiate di sfornarla il Giovedì Santo per servirla la domenica, sia che scegliate di prepararla in giornata e ve ne avanzi una consistente porzione, sappiate che conservarla per 2-3 giorni a temperatura ambiente non è un problema.

Nonostante alcuni ingredienti, come la ricotta e il grano cotto, siano molto delicati, la presenza dei canditi regola l’umidità del ripieno e ne preserva l’integrità, consentendo di riporla tranquillamente in un luogo fresco e asciutto fino a una settimana, preferibilmente sotto un’apposita campana in vetro per dolci.

In alternativa, avvolgetela con della carta da forno, così da preservarne il profumo e l’aroma.

Si può congelare?

Se preparate la pastiera con largo anticipo, potete congelarla prima della cottura. Sconsigliamo di riporla in frigorifero, in quanto con l’umidità la frolla perderebbe parte della sua friabilità e il ripieno tenderebbe a diventare liquido, ammorbidendo ancor di più la base.