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Paolo Cappuccio è uno chef stellato nato a Napoli il 29 ottobre 1977.
Sin dalla tenera età nutre una profonda passione per il mondo della cucina così che decide di incominciare da subito a muovere i suoi passi nel campo.
Insegue dall’età di 14 anni la sua vocazione lavorando in diversi posti dell’Europa, non lasciando mai, però, il contatto con la gastronomia mondiale. Frequenta così importanti scuole formative come la “Lenotre” di Parigi dove ha piacere di conoscere lo chef stellato Joel Robuchon.
Lui sostiene fermamente che per emergere nel mondo dell’arte culinaria bisogna avere poche ma buone caratteristiche: Tecnica, Gusto, Passione, Rigore e Ricerca.
Lo chef nel suo bagaglio culturale detiene molte esperienze soprattutto nel mondo degli Hotel. Sapendo che per imparare a cucinare bene avrebbe dovuto imparare molte tecniche e segreti, decide di incominciare a viaggiare per spostarsi tra l’Europa e gli Stati Uniti.
Comincia subito con il lavorare a Milano al “Palace Hotel” per passare poi al maestoso “Grand Hotel Des Bains” a Venezia.
A seguito si sposta a Madonna di Campiglio allo “BioHotel Hermitage” dove riceve per la prima volta una stella Michelin, dovuta al suo ottimo lavoro, alla dedizione e alla sua grande passione per il foie gras d’oca e per i frutti di mare, che, cucinandoli, lo hanno portato nel mondo dei più bravi chef in circolazione.
Ancora poi decide di andare a lavorare al “John Stube“, che si trova nella bellissima cittadella di Folgoria in provincia di Trento, (ristorante con appena una trentina di coperti) per innalzare un po’ la sua identità.
Paolo Cappuccio ama però sperimentare e sperimentare ancora, dato che detiene che di imparare non si finisce mai. Per questo motivo non si è fermato qui ma ha deciso di continuare ad acculturarsi iscrivendosi al “Master in Culinary Nutrition dell’art joins Nutrition Accademy” dove, insieme a Chiara Manzi, certifica diverse ricette.
Lo stellato chef segue anche molti progetti come ad esempio quello di fare da docente nella scuola culinaria “Cast Alimenti” che si trova a Brescia.
Dopo le moltissime esperienze maturate in giro per il mondo, lo chef stellato napoletano, comincia a collaborare con il ristorante “Chiave di Bacco” a Cremona.
Alcune delle sue ricette sono: Riso Carnaroli al nero di seppia con calamaretti spillo, gamberi crudi e cotti e mantecato con olio extravergine d’oliva DOP; Baccalandia composto da baccalà dissalato, trito di capperi, acciughe, olio extravergine d’oliva DOP Garda Trentino e prezzemolo, carote julienne, tabasco e aceto di vino bianco.
Grazie alla sua passione e bravura, Paolo Cappuccio è ritenuto uno chef di fama internazionale. Alla luce di ciò sono stati pubblicati anche diversi libri tramite i quali condivide le sue esperienze, sperimentazioni e gustose e inimitabili ricette.
Uno di questi si chiama “La Cucina di pesci e crostacei” nel quale si sofferma sulle declinazioni e lavorazioni del pesce; un altro “La cucina mediterranea” che tratta delle molteplici sfaccettature di preparazione di cibi coltivati e provenienti dall’intera meraviglioso aziona del mediterraneo; l’ultimo invece “Carne e foie gras.
Tecniche di cottura e design del piatto” in cui parla di piatti semplici e allo stesso tempo lussuosi capaci di sbalordire il palato.
Dopo la pubblicazione di questi magnifici libri, lo chef ha deciso di scriverne un altro (progetto, chiaramente, ancora in cantiere).
Il suo desiderio più grande rimane, però, quello di aprire un ristorante tutto suo, con un menù sempre in estremo cambiamento e evoluzione in grado sempre di far sentire agli ospiti tramite il gusto la sua dedizione e grande passione.
Crede fermamente che un piatto possa essere un mix tra esaltazione, piacere, sensualità, alchimia e sensazioni e che sia proprio questo il bello dell’arte culinaria.