Sono tempi duri per il Miele Made in Italy che sta riscontrando numerose difficoltà a causa di un’apicoltura sempre più problematica e ad epidemie che decimano in maniera impressionante questi animali proverbialmente lavoratori.
La raccolta è inoltre decimata a causa dei profondi mutamenti climatici, nonché a causa di pesticidi e prodotti chimici che vengono usati in maniera massiccia e irresponsabile. La conseguenza di tutto questo? Il crollo della produzione italiana del miele di circa il 70%.
Uno dei principali fattori a cui attribuire le difficoltà è il cambiamento climatico che negli ultimi anni ha portato conseguenze disastrose nel mondo dell’apicoltura. Il troppo caldo ha pregiudicato le fioriture, le api sono sotto stress e poco produttive.
Tuttavia il clima non è l’unico colpevole: un altro elemento dal ruolo chiave è l’impiego di pesticidi dannosi, soprattutto in passato, in agricoltura ha avuto conseguenze dannose sia su piante e fiori che sugli insetti.
L’insieme di questi fattori ha messo in ginocchio gli apicoltori della penisola, aprendo la strada a quelli esteri. Coldiretti stima che negli scaffali dei supermercati due barattoli su tre hanno ormai provenienza straniera, il paese che importa maggiormente è la Cina.
Purtroppo il tempismo è pessimo, i dati economici rivelano infatti un incremento degli acquisti del 5.1% da parte delle famiglie.
Per sostenere il Made in Italy Coldiretti consiglia di verificare la provenienza del miele, spesso il miele italiano è presente solo in basse percentuali e si tratta di miscele provenienti da paesi europei o asiatici. Il suggerimento è quello, laddove possibile, di acquistare direttamente dal produttore.
Gli apicoltori chiedono la tutela del miele Made in Italy che con più di 50 diverse tipologie detiene il primato mondiale per la più grande varietà di miele e ben 3 etichette riconosciute dal mercato europeo: il miele della Lunigiana DOP, il miele delle Dolomiti Bellunesi DOP e il miele Varesino DOP.
Il miele nei suoi diversi colori, sapori e profumi racchiude la diversità e l’essenza del territorio italiano. Spostandosi dall’arco alpino verso le colline toscane e le coste più calde del Sud si trovano varietà di piante e fiori differenti che permettono la creazione di decine di mieli tra loro diversi. Tra i più famosi sicuramente il miele d’Acacia dal sapore delicato o il miele di Castagno dal piacevole retrogusto amaro.
Tra i più rari e pregiati invece il miele di Corbezzolo, un’eccellenza sarda premiata alla settimana del Miele di Montalcino lo scorso Luglio; si tratta di un nettare particolare dal gusto sorprendentemente amaro.