Scopri le sfide e le opportunità nella produzione di agrumi in Argentina.
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La stagione agrumicola in Argentina si estende da marzo a novembre, con una varietà di agrumi che include mandarini come Satsuma, Clementine, Merav, Orri, Murcott e Tango, oltre a diverse varietà di arance come Navel, Salustiana, Midknight e Valencia. Tuttavia, quest’anno si prevede una flessione nella resa, a causa di fattori climatici e di un aumento dei costi di produzione e logistica. La scarsità di frutta nella stagione 2023 ha già avuto ripercussioni significative sul mercato.
I cambiamenti climatici hanno avuto un impatto diretto sulla produzione di agrumi in Argentina. La siccità e le gelate, sempre più frequenti, hanno ridotto la disponibilità di frutta di qualità. Secondo Nahuel Lavino, direttore commerciale di Fama Importadora y Exportadora SA, la stagione 2024 ha visto un aumento della produzione, ma questo ha generato una pressione sull’offerta, influenzando negativamente i prezzi. La situazione è ulteriormente complicata dalla stagnazione del potere d’acquisto in Argentina, che ha indebolito il mercato interno e spinto gli esportatori a cercare opportunità all’estero.
Le previsioni per il 2025 indicano una leggera contrazione della produzione e delle esportazioni, principalmente a causa degli alti costi interni e della competitività con altri Paesi produttori come Sudafrica, Cile e Perù. Nonostante queste sfide, alcuni mercati, come Canada, Brasile e Russia, continuano a richiedere la frutta argentina. Tuttavia, le barriere tariffarie imposte dall’Europa limitano il volume delle spedizioni, creando ulteriori ostacoli per gli esportatori argentini.
Una delle principali sfide logistiche per l’Argentina è la sua posizione geografica. Essendo l’ultimo porto della catena di carico, molte compagnie di navigazione trovano poco redditizio raggiungere Buenos Aires, causando ritardi e complicazioni nella pianificazione delle spedizioni. Per affrontare queste problematiche, Fama ha implementato tecnologie avanzate per il confezionamento, l’irrigazione e la gestione delle colture, ma le condizioni meteorologiche rimangono un fattore di incertezza.
Entro il 2025, Fama prevede di esportare circa 10.000 tonnellate di agrumi, nonostante le sue infrastrutture possano supportare un volume fino a 40.000 tonnellate. Lavino sottolinea l’importanza di migliorare l’economia del Paese e di aprire nuovi mercati per aumentare le esportazioni. La recente apertura del mercato guatemalteco rappresenta un esempio positivo di come la collaborazione con gli importatori possa facilitare l’accesso a nuove destinazioni per la frutta argentina.
L’azienda è attivamente interessata a esplorare nuove opportunità di mercato e a stabilire collaborazioni con importatori di agrumi in vari Paesi.