La famiglia Cotarella chiarisce le proprie posizioni sul vino in risposta a Report.
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La famiglia Cotarella ha recentemente reagito a un servizio di Report intitolato “Il re del vino”, che ha sollevato interrogativi sulle loro operazioni, in particolare riguardo alla struttura Verdeluce.
La trasmissione ha messo in luce presunti ritardi e irregolarità, ma i Cotarella hanno fornito chiarimenti dettagliati per difendere la loro reputazione.
Il servizio di Report ha affermato che la struttura Verdeluce non ha avviato alcuna attività dopo la sua inaugurazione. Tuttavia, la famiglia ha specificato che l’agibilità della struttura principale è stata ottenuta solo recentemente, il che ha impedito l’avvio di eventi e attività.
La famiglia ha sottolineato che, una volta ricevute le autorizzazioni necessarie, sono state avviate attività come laboratori di cucina e radiofonici, dimostrando così il loro impegno nel promuovere eventi culturali e sociali.
Un altro punto controverso sollevato da Report riguarda l’uso dei fondi raccolti dalla Fondazione Cotarella. La famiglia ha chiarito che i fondi sono stati utilizzati esclusivamente per finanziare attività sociali e non per scopi commerciali.
È stato specificato che la ristrutturazione del casale di proprietà è stata finanziata dalla Famiglia Cotarella S.r.l. e non dalla Fondazione, contrariamente a quanto insinuato nel servizio.
La famiglia Cotarella ha anche voluto evidenziare il loro impegno verso progetti che promuovono un’alimentazione equilibrata e studi nel campo dell’agroalimentare. Tra le iniziative portate avanti dalla Fondazione, vi sono collaborazioni con enti dedicati ai disturbi alimentari e la realizzazione di eventi come il podcast “La Parte bella” e la giornata “Orvieto Lilla”.
Queste attività testimoniano il loro desiderio di contribuire positivamente alla comunità e di affrontare tematiche importanti legate alla salute e al benessere.
Infine, la famiglia ha respinto le insinuazioni riguardanti l’uso di veicoli societari per investimenti in Argentina, sottolineando che la società utilizzata è regolarmente registrata in Lussemburgo, un paese membro dell’Unione Europea. Hanno definito fuorviante l’uso del termine “offshore” e hanno ribadito la loro conformità alle normative fiscali e societarie.
In sintesi, la famiglia Cotarella ha presentato una difesa articolata e dettagliata contro le accuse mosse nel servizio di Report, cercando di chiarire la loro posizione e il loro impegno verso la trasparenza e la responsabilità sociale.